1° Maggio – Via Ferrata degli Alpini
Lunedì 1° Maggio 2017
Via Ferrata degli Alpini
Pietra di Bismantova
Difficoltà: (EEA)
- Dislivello: 200m circa, 100m la sola ferrata
- Tempo di percorrenza: 5/6 ore
- Partenza: ore 7:00 dal parcheggio CAI Carpi
- Ritrovo: Agriturismo Il Ginepreto ore 9:00
- Percorso automobilistico: Carpi, Rubiera, Sassuolo, Castelnuovo Monti. Si abbandona la SS63 prima di Castelnuovo per prendere a sinistra la SP 108 direzione Carnola , poi di nuovo a sinistra per via Ginepreto. Dopo 2 km circa seguire le indicazioni “Agriturismo Il Ginepreto”.
- Accompagnatori: Olivetta Daolio 3356980722, Edi Forghieri 3402875015
Relazione (da “VIE FERRATE.IT“)
Via Ferrata degli Alpini Pietra di Bismantova
Avvicinamento: Raggiungiamo la Pietra dall’antica chiesa di Ginepreto da cui si gode di una vista panoramica sulla rupe e sulle fasce verdi che la circondano. La Pietra di Bismantova è una singolare formazione di arenaria che si presenta come uno stretto altopiano dalle pareti scoscese, che si erge isolato tra le montagne Appenniniche.
LA FERRATA
Si sale inizialmente in diagonale sfruttando una roccia particolarmente appigliata fino ad un soprastante terrazzino panoramico dove un breve sentiero attrezzato aggira uno spigolo raggiungendo un tratto di discesa. I primi metri della discesa sono attrezzati e piuttosto verticali anche se la roccia molto gradinata ed alcune utili staffe metalliche ne agevolano il passaggio che risulta così essere divertente, poi si prosegue la discesa attraverso un comodo sentiero fino ad un nuovo tratto attrezzato che, aggirando uno spallone roccioso, conduce all’ingresso di una piccola “grotta” nella quale ci si deve calare per uscirne poi qualche metro al di sotto. La calata consiste in una paretina di 2-3mt poco appigliata e verticale non particolarmente impegnativa ma che richiede comunque attenzione e come già specificato se ne esce lungo un sentiero detritico sottostante che, successivamente senza attrezzature, prosegue per circa 10′ nel bosco, stando attenti a tralasciare alcune tracce di sentiero che si inerpicano sulla sinistra, giungendo all’attacco della seconda parte della Via e dove si trova anche la targa identificativa della ferrata. I primi 6-7mt di roccia NON sono attrezzati quindi si sale in verticale senza attrezzature di protezione pur con difficoltà contenute visti gli ottimi appigli naturali presenti e si raggiunge la base di un primo breve diedro molto ben attrezzato con maniglie metalliche infisse nella roccia fino ad un primo piccolo punto di sosta dal quale si può vedere lo sviluppo del secondo lungo diedro da superare. Si “attacca” il diedro portandosi lentamente sulla parete sinistra di esso in quanto lì si sviluppando le attrezzature e lo si risale sfruttando, per i piedi le varie staffe/maniglie presenti, mentre come appigli la roccia offre varie divertenti possibilità arrivando così ad un secondo e stavolta più comodo punto di sosta rappresentato da una cengia erbosa. Un traverso privo di difficoltà porta ad un piano inclinato attrezzato con cavo scorrimano che termina presso una nicchia rocciosa dove è presente il “libro di Via” e dove la Via prosegue superando un breve “salto” roccioso attrezzato. Si è alla base di un lungo diedro racchiuso tra pareti particolarmente verticali ma nello stesso tempo piuttosto gradinate così da rendere ancora una volta la progressione sicura e divertente comunque sempre assistiti da una consistente quantità di maniglie metalliche ; rapidamente si guadagna un brevissimo traverso, si risale parzialmente uno spigolo in notevole esposizione e si supera una cengia inclinata che termina con alcuni facili gradoni attrezzati. Si è ormai in dirittura d’arrivo in quanto si tratta ormai di risalire l’ultimo breve diedro attrezzato anche con alcune grandi “graffe” metalliche e superare, in forte esposizione, uno strapiombetto che permette di raggiungere, in diagonale, la scaletta metallica terminale mentre, alla destra, lo sguardo viene attratto dal tagliente profilo roccioso della Pietra che contrasta con la sottostante fascia pedecollinare Appenninica. Ormai si tratta solo di percorrere i pochi pioli metallici ed uscire sul terrazzino sommitale – 1.15h ca. dal piazzale – 1041mt.
DISCESA
Per il ritorno si consiglia di seguire il sentiero che attraversa boschi e prati sulla sommità della Pietra. Questo permette di ammirare i panorami che si aprono dai punti di arrivo delle numerose vie lunghe di arrampicata. Il sentiero scende poi dalla parte opposta rispetto alla via appena percorsa e, costeggiando le pareti in senso antiorario, porta in breve al rifugio “della Pietra” vicino all’eremo (circa 30′ dall’arrivo della ferrata). E’ tuttavia anche possibile, invece di percorrere il sentiero che scende a destra nel bosco, “tagliare” i prati sommitali della Pietra e scendere per una variante più impervia in quanto presenti alcune, comunque facili, roccette (ritorno dalle vie di arrampicata) ed incrociare poco più a valle il sentiero ufficiale abbreviando così il ritorno di 10′.
CONSIDERAZIONI e NOTE
Data la bassa altitudine, è percorribile preferibilmente in primavera od in autunno anche inoltrato. La Via ferrata, abbondantemente attrezzata nonostante l’ottima qualità della roccia, risulta avere però un cavo di diametro piuttosto ridotto. La ferrata è considerata “moderatamente” difficile e, pur essendo piuttosto breve (100 m di dislivello), richiede un certo sforzo fisico per superare la verticalità e l’esposizione. Non consigliata ai neofiti.