12-13 Luglio – Corno di Cavento (3405 m) coi Fantalpici

12-13 Luglio – Corno di Cavento (3405 m) coi Fantalpici

I Fantalpici
Corno di Cavento (3405 m)
Gruppo dell’Adamello
12-13 luglio 2025
Difficoltà EE – A – F+

L’escursione alpinistica ci porta in uno degli ambienti più suggestivi della grande guerra, alla scoperta del Corno di Cavento, un’imponente vetta di roccia e ghiaccio situata nel cuore del gruppo montuoso dell’Adamello; cima aspramente contesa dall’esercito italiano e austro-ungarico, e della straordinaria galleria realizzata nel corso della guerra sulla sua cima.

Occupato dagli austriaci nella notte del 30 aprile del 1916, cadde in mano italiana il 17 giugno 1917. In quell’occasione perse la vita il tenente austriaco Felix Wilhelm Hecht il cui diario è una testimonianza fondamentale per conoscere le vicende del Corno di Cavento. Esattamente un anno dopo – il 15 giugno 1918 – gli imperiali riuscirono a rioccupare la cima sorprendendo gli italiani sbucando da una lunga galleria scavata nel ghiaccio. La reazione degli alpini non si fece attendere con la riconquista definitiva il 19 luglio dello stesso anno.


Accesso

Il primo giorno prevede l’avvicinamento e il raggiungimento del rifugio Carè Alto. Raggiunto Borzago, in Val Rendena, si seguono le indicazioni per la val Borzago e il rifugio Carè Alto proseguendo fino in località Pian della Sega dove, un ampio e comodo parcheggio ci consente di lasciare l’auto nei pressi di un’area pic-nic.


Descrizione del percorso

Sabato 12 luglio

Da località Pian della Sega (1260 m) si sale per un dislivello di 1200 metri lungo il sentiero 213; in circa 30 min si raggiungono i ruderi della Malga Coel di Pelugo (1423 m) e in altri 30 min Ponte Zucal (1638 m) dove si attraversa il Rio Bedù di Pelugo. La salita prosegue ripida fino al rifugio Dante Ongari – Carè Alto (2459 m) dove si pernotta (3 ore e 30 da Pian della Sega).

Nei pressi del rifugio si può visitare la chiesetta costruita dai prigionieri russi durante la guerra o raggiungere in circa un’ora la “Bocchetta del cannone” a 2580 m.

  • Dislivello in salita: 1200 m
  • Tempo salita: 3.30 h circa
  • Difficoltà: E

Domenica 13 luglio

Il secondo giorno richiede una sveglia prima dell’alba. Per raggiungere il Corno di Cavento sono necessarie 3-4 ore, ma i tempi di percorrenza dipendono dalla preparazione fisica e dalle condizioni del ghiacciaio.

Dal rifugio (2459 m) si segue il segnavia 215 che coincide con l’itinerario naturalistico Marchetti e con il Sentiero della Pace e scende lungo scale in pietra costruite durante la Prima guerra mondiale. Si superano in più punti vari torrenti; nel guado più impegnativo si supera il torrente grazie a delle funi metalliche.
Si inizia a salire in direzione del “Sass de la Stria” (che si tiene sulla sinistra) e si giunge alla Sella di Niscli (2878 m) in una zona disseminata di piccoli laghi – laghi dei Pozzoni – da dove si prosegue seguendo gli omini in pietra poggiati sulle lastre di tonalite segnate dal ghiacciaio. Il panorama è grandioso con le cime del Carè Alto, le Gobbe del Folletto, il Folletto e i Denti del Folletto fino al Corno di Cavento. A questo punto comincia l’escursione su ghiacciaio ed è necessario indossare l’attrezzatura prevista: imbrago, ramponi, piccozza e avanzamento in cordata. La traversata porta sin sotto il Corno di Cavento (3405 m) che si raggiunge, tolti i ramponi, arrampicando sui facili roccette fino a giungere all’ingresso della galleria realizzata dall’esercito austro-ungarico (ATTENZIONE: la galleria è attualmente chiusa per motivi di sicurezza).

  • Dislivello in salita: 950 – 1000 m
  • Tempo salita: 3.30 – 4.00 h
  • Difficoltà: EE – A – F

Curiosità: L’esistenza della caverna era nota nel mondo storico e alpinistico, ma la sua riscoperta risale solo a pochi anni fa. A partire dal 2007 è stata recuperata grazie all’intervento della Soprintendenza per i beni storico artistici della Provincia Autonoma di Trento, il servizio dei bacini montani, la SAT con il Comitato Storico e la collaborazione delle guide alpine. Al suo interno sono state ritrovate brande, una postazione telefonica, una stufa, legna, sacchi a pelo, divise, munizioni e oggetti di vita quotidiana.

Sul versante della Val di Fumo un breve tratto attrezzato permette di arrivare all’ingresso (sbarrato) dell’antica caverna austriaca e di vedere da vicino la stazione d’arrivo della teleferica italiana che giungeva dal Pian delle Lobbie. Sulla cima svetta una croce adornata con gli elmi dei due eserciti, filo spinato e residuati rinvenuti in loco.


Discesa Il rientro avviene attraverso lo stesso percorso dell’andata con un dislivello, in discesa, di circa 2200 metri fino al parcheggio di Pian della Sega (1260 m) dove riprenderemo le nostre auto

  • Dislivello in discesa: 2200 m circa
  • Tempo discesa: 5.00 – 6.00 h circa
  • Difficoltà: EE – A – F

Informazioni Tecniche

  • Punto di partenza: Pian della Sega
  • Punto di Arrivo: Corno di Cavento (3405 m)
  • Livello di difficoltà: EE – A – F
  • Attrezzatura obbligatoria: Picozza, ramponi, imbrago, casco, normale dotazione alpinistica, ARTVa, pala e sonda, lampada frontale, sacco letto per il rifugio, ciabatte, abbigliamento adatto alla stagione e alla quota, tessera CAI
  • Numero massimo di posti disponibili: 10
  • Trasporto: si viaggia con mezzi propri
  • Contributo di partecipazione: 10 € Soci Cai – Leggi il regolamento gite sociali
  • Pranzo: al sacco
  • Pernottamento: Rifugio Carè Alto trattamento di mezza pensione camera multipla € 68.00. Escluse bevande – Caparra di € 20,00 (da versare solo dopo la conferma di partecipazione)
  • Ritrovo: ore 6.00 partenza da Carpi Piazzale delle Piscine
  • Percorso automobilistico: Carpi – Rovereto Sud – Val Borzago – Località Pian della Sega https://maps.app.goo.gl/cpbn8VdV5kRtQn7K7
  • Accompagnatori: Marco Bulgarelli 3204676258, Paolo Lottini 3356938728, Alessia Giubertoni 3495528288, Lorenzo Girardi

Importante

Considerato il tipo di escursione si richiede buona preparazione su lunghe distanze e dislivelli, buona preparazione psico-fisica, massima autonomia sulla progressione su roccia e ghiacciaio e eventuali manovre di autosoccorso.

In particolare, come elementi di propria autovalutazione si evidenziano:

  • i dislivelli da coprire nelle due giornate: in salita 1200 m il primo giorno, 1000 m il secondo giorno, in discesa: 2200 m il secondo giorno;
  • la quota, tra 2400 e 3400 m;
  • le difficoltà tecniche, la capacità a muoversi in cordata e su roccette anche con ramponi calzati
  • Obbligatorio aver frequentato un corso di Alpinismo ed essere Soci CAI.
  • Visti i pochi posti disponibili, verrà data la priorità ai Soci della Sezione CAI di Carpi.

Mercoledì 09 Luglio ore 21.00 ritrovo obbligatorio in sede con i partecipanti per ripasso manovre su ghiacciaio e formazione delle cordate.


Modulo per lista di attesa

I posti disponibili sono esauriti, puoi lasciare il nominativo compilando questo modulo, in caso di rinuncia di qualche iscritto sarai contattato dagli organizzatori.