12 Maggio – Escursione a Casina e il suo versante orientale

Domenica 12 Maggio 2024
Casina e il suo versante orientale
Una bella escursione nel medio Appennino Reggiano, tra suggestivi borghi e due laghi
Difficoltà: E
Indice contenuti
Descrizione del percorso
Dal parcheggio in via Roma nei pressi della sede della Croce Rossa, imbocchiamo via Guglielmo Marconi (eventuale altro parcheggio) su asfalto in salita. Seguiamo poi a destra via Marchi e infine via Soliani che poco più avanti diventa sterrata, lasciando Casina alle nostre spalle.
Inizia il tratto tra coltivi, siepi e prati in fiore in leggera salita seguendo il sentiero CAI 624. Nei pressi del borgo di Cispiolla, a destra si eleva il modesto Monte delle Tane (710 m), noi al bivio teniamo la destra e successivamente la sinistra verso Ca’ di Pisa. Ci aspetta un bel sentiero ombreggiato che con alcuni saliscendi ci riporta al sentiero 624 verso Monte delle Ripe (623 m), sito dell’antico castello di Giandeto e crocevia di sentieri tra i quali lo Spallanzani.
Ora il sentiero abbastanza largo ma pietroso, scende decisamente verso il Mulino del Tasso, una bella costruzione ristrutturata ma chiusa. In passato fu una struttura turistico ricettiva inserita in uno dei più begli angoli della media montagna reggiana. La zona del lago del Tasso ha avuto una importanza storica notevole perché qui, già dal medioevo esisteva un mulino ad acqua per merito di sorgenti naturali, una delle quali sta proprio sopra il Mulino, dove l’acqua ha scavato una roccia di travertino in una forma a grotta. Nell’attiguo e omonimo laghetto si pescavano trote.
Si prosegue costeggiando il lato sinistro del bel lago risalendo un po’ sotto l’ombra di roverelle e carpini, per piegare poi a destra e imboccare il Sentiero Spallanzani che lasciamo dopo poco per tornare sul sentiero Cai 624. Ancora saliscendi a sinistra del Monte delle Ripe fino a superare a quota 490 il Fosso delle Ripe. Risaliamo tra dolci e verdeggianti declivi il sentiero che piega verso destra e all’improvviso lo sguarda è attratto da un piccolo e suggestivo nucleo di case appollaiate tra il verde. Sono le case Mattioli a 540 m. Si tratta di un borgo di grande valore architettonico e ambientale, conservante due complessi con logge e casa-torre risalenti ai sec. XVI-XVII ed una monumentale fontana in disuso.. Circondato da campi e siepi, il paesaggio, visivamente, resta simile a quello del ‘600.
Qui, chi desidera può visitare un open-garden gestito dalla famiglia Borghi, un giardino roccioso con numerose specie botaniche. Siamo più o meno a metà percorso.
Trascuriamo la stradina asfaltata a destra in direzione Ca’ Bonini e per prati svoltiamo a sinistra. Voltandoci indietro si ha ancora uno sguardo e un altro punto di vista su Case Mattioli. Ma gli occhi già intravvedono lo svettante campanile della parrocchiale barocca dedicata a San Paolo. Siamo a Giandeto, tipico esempio di insediamento a borgate sparse, con la chiesa in posizione isolata e posta su uno sperone, come fulcro centrale. La costruzione attuale risale al XVII secolo, ma Giandeto è nominato già nel 1158.
Giandeto è, ai giorni nostri, una frazione divisa in piccoli centri, tutti facenti parte del comune di Casina, cittadina di media montagna con poco meno di 4500 abitanti, posta sulla SS63 detta del Valico del Cerreto. Giandeto ha una storia molto antica, che risale all’Alto Medioevo. Spigolando tra i documenti ufficiali, il nome Giandeto – derivante dal latino glans, glandis, ovvero ghianda, probabilmente dovuto al fatto che questi luoghi erano ricchi di querce querce e i cui frutti sono le ghiande – compare già nell’anno 898 e poi ancora nel 1158, in un documento della Pieve di Campiglia. A quel tempo Giandeto faceva parte dei feudi della potente famiglia dei Canossa, proprietari del celebre castello omonimo poco distante. I piccoli nuclei che compongono Giandeto sono, oggi, le contrade che vanno sotto il nome di Casa Bonini, La Villa, Ca’ Mattioli, Casa Scolari, tra gli altri. Il centro più antico è senza dubbio La Villa che vede nella Torre-casa l’origine del nome del luogo.
Con la chiesa alle spalle proseguiamo su un breve tratto asfaltato in località Calvario per imboccare poco più avanti, a sinistra un poco evidente sentiero tra castagni. Poco più avanti il panorama diviene ancora più suggestivo allargandosi fino a vedere, se la giornata è serena, il crinale appenninico con l’imponente Cusna e la pietra di Bismantova.
Ma le sorprese non sono finite, mantenendo il Sentiero Matilde si raggiunge il nucleo di Valcava, una corte settecentesca cui si accede da un bel portale e con al centro, sorretta da un basso corpo di fabbrica, l’antica casatorre ornata da mensolini e dai fori della colombaia. Di fronte alla corte troviamo l’oratorio dedicato a San Vincenzo. E’ il secondo punto più elevato dell’itinerario, quota 770 m.
Aggirato il borgo proseguiamo ora in discesa su un sentiero tra i campi di erba e fiori, poi a bordo campo arato, su un dosso di alta erba medica e infine in un bosco misto di ligustro, sanguinello, maggiociondolo, lantana per arrivare al sito naturalistico del lago dei Pini dove sono presenti differenti habitat: boschi di castagno, canneti palustri, esemplari di pino silvestre e di faggio, specie inusuale a queste altitudini.
Il lago dei Pini è un bacino artificiale realizzato negli anni ’70 con uno sbarramento del torrente Poncema, oggi rappresenta un notevole valore aggiunto all’area, sia in termini ambientali che turistico-ricreativi.
Si può percorrere sia la sponda sinistra che destra del lago; seguendo poi il Rio di Poncema indifferentemente a sinistra per strada bianca o a destra per sentiero, si giunge a Casina attraversando il suo bel parco- pineta.
Informazioni Logistiche
- Ritrovo: ore 7:15 Parcheggio Piscine Comunali
- Partenza: ore 7:30
- Percorso escursionistico : Casina, Cispiolla, Case di Pisa, Monte delle Ripe, Molino del Tasso, case Mattioli, Giandeto, Valcava, Lago dei Pini, Casina
- Lunghezza percorso: 14 km circa
- Dislivello in salita: mt. 460 circa, max 770 m, min 490 m
- Tempo di percorrenza: 5 ore circa escluso le soste
- Livello di difficoltà: E
- Pranzo:al sacco
- Contributo di partecipazione: Soci CAI € 5 – Leggi il regolamento gite sociali
- Cartografia: GeoMedia n1 e n2, la collina reggiana
- Si viaggia con auto proprie
- Abbigliamento e attrezzatura: Abbigliamento da escursionismo primaverile/ estivo (maglietta, felpa, calzinialti e pantaloni lunghi antizecca, leggera giacca antivento), scarponcini da trekking con suola scolpita, cappellino, occhiali da sole, minimo 1litro di acqua, snack e pranzo al sacco, una torcia male non fa mai.
- Accompagnano: Olivetta Daolio 353 4416339 e Edi Forghieri
- Importante: è bello festeggiare la conclusione della gita con una merenda collettiva dolce e/o salata a discrezione dei partecipanti.