ANNULLATA! 20 ottobre – Anello Alpe di Succiso

ANNULLATA! 20 ottobre – Anello Alpe di Succiso

A causa delle avverse condizioni meteo l’uscita è ANNULLATA!

Anello Alpe di Succiso
Appennino Reggiano
Domenica 20 Ottobre 2024
Difficoltà E/EE


Descrizione del percorso

La nostra escursione parte dal piccolo piazzale a lato della chiesa di Succiso Nuovo (1000 m slm) dove possiamo lasciare le auto e rifornirci di acqua grazie alla comoda fontana.

Entriamo subito nel bosco seguendo il sentiero 653, piuttosto largo ed in leggera salita, dopo un paio di minuti al primo bivio teniamo la destra (quello di sinistra sarà il sentiero di rientro). Dopo 1,5km circa al successivo bivio abbandoniamo il sentiero 653 (che prosegue verso il Rif. Città di Sarzana), teniamo la sinistra seguendo il 673 che con una pendenza più decisa risale la valle del torrente Liocca fino alla radura dove sorge bivacco Ghiaccioni.

È possibile raggiungere il bivacco e la sua fonte risalendo un breve pendio a lato del sentiero.

Arrivati alla radura troviamo l’ennesimo bivio, proseguiamo restando sul 673 in direzione del Passo di Pietratagliata. La salita si fa decisamente più ripida, superato il limite del bosco il circo glaciale dell’Alpe si mostra in tutto il suo splendore ed in un paio di km raggiungiamo il panoramico passo.

Ci aspetta la parte più dura ed emozionante dell’ascesa, prendendo il sentiero 671 inizieremo la erta ed esposta risalita della dorsale Sud dell’Alpe di Succiso fino a raggiungerne finalmente la cima a 2016 m di altitudine (3h e 45’ dalla partenza, +1050m dislivello, 7km).

Dopo una breve sosta per il pranzo prendiamo il sentiero 667 che tramite una cresta larga ma piuttosto aerea ci porterà alla sella del monte Casarola dalla quale possiamo con una breve deviazione salire su questa  seconda cima che sfiora i 2000m di quota oppure iniziare la discesa verso Succiso Nuovo tramite il sentiero 655.

I segni dei processi glaciali prima ed erosivi poi sono qui ben evidenti, questo panorama spettacolare ci accompagna fino al rifugio Rio Pascolo (chiuso). Una volta nel bosco il sentiero lascia il posto ad una strada forestale piuttosto rovinata che ci riporterà al piazzale da dove siamo partiti (2h e 30’ dalla cima).


Informazioni logistiche

  • Difficoltà escursione: E/EE (alcuni passaggi per Escursionisti Esperti)
  • Dislivello: circa 1050 m di dislivello positivo
  • Sviluppo planimetrico: 13 chilometri
  • Tempi di percorrenza : 6/7 ore (soste escluse)
  • Cartografia: Alto Appennino Reggiano 1:25000 Geomedia
  • Abbigliamento e attrezzatura: Abbigliamento adatto ad un’escursione di media montagna, scarponi, zaino, bastoncini telescopici, capo pesante, mantella o k-way, cappello estivo copricapo, occhiali, guanti, borraccia piena, tessera CAI
  • Pranzo:al sacco
  • Contributo di partecipazione: Soci CAI 5 € – Leggi il regolamento gite sociali
  • Percorso automobilistico: Castelnuovo ne’ Monti (sosta colazione), Ramiseto, Succiso Nuovo. Si viaggia con auto proprie
  • Accompagnatori: AE Lorenzo Girardi
  • Prenotazioni: online compilando il modulo di iscrizione a fondo articolo
  • Ritrovo: Ore 6:30 Piazzale delle Piscine, Carpi

Approfondimenti

La prima cooperativa di paese al mondo: A Succiso vivono 65 persone, la metà sono soci della cooperativa, prima al mondo nel suo genere, diventata oggi un modello contro lo spopolamento studiato ovunque. Ognuno, per mantenere in vita il paese, dà una mano come e dove serve: in pratica, tutti fanno tutto.

Fino agli anni Settanta ci vivevano un migliaio di persone e le loro seimila pecore. Poi il borgo ha iniziato a spopolarsi: le case sono state abbandonate, le stalle chiuse una dopo l’altra fino alla chiusura dell’unico bar, nel 1991.Tutto è (ri)iniziato allora, è a quel punto che nove ragazzi della pro-loco si sono rimboccati le maniche e hanno dato vita alla Cooperativa Valle dei Cavalieri. Il paese, il loro bene più prezioso, da quel momento è bene comune.

Hanno risistemato la vecchia scuola elementare (ora bar, ristorante, bottega e agriturismo). Hanno riaperto una stalla con 270 pecore allevate allo stato brado e iniziato a produrre formaggi e ricotte, registrando il marchio Pecorino dell’Appennino Reggiano: oggi vendono 60 quintali l’anno.

Hanno riacceso i forni (producono 20 chili di pane al giorno d’inverno e 80 d’estate), inaugurato una bottega di prodotti artigianali, poi aperto un ristorante e un agriturismo con 6 camere e 20 posti letto. C’è pure un piccolo centro benessere e una “scuola di montagna” per organizzare escursioni e insegnare ai giovani ad amare la natura. Il solo ristorante attira circa 15000 clienti ogni anno.