6 luglio – “Nebbia all’Alpe”

Domenica 6 luglio 2025
Ospitale, Nebbia all’Alpe, Via Romea Nonantolana
Appennino Modenese, Valle di Ospitale
Difficoltà E
Escursione ad anello con partenza e arrivo a Ospitale, con raggiungimento dei Monti della Riva e in particolare i boschi di Nebbia all’Alpe.
Indice contenuti
Descrizione del percorso
Ospitale m.990, Feliceto m.1150, Ca’ Zucchi m.1230, breve tratto su via Capanno Tassoni , a quota 1300 sentiero Cai 445 per 2 km circa, tra saliscendi, fino all’ingresso di Nebbia all’Alpe a m.1450, segnalato con una scultura in legno (muflone) a destra.
Nel circuito si raggiunge il punto più alto del giro, m. 1500 circa. Per il ritorno a Ospitale si segue il sent. 411 Via Romea Nonantolana.
Cos’è Nebbia all’Alpe?
Nebbia all’Alpe è un itinerario da percorrere con lentezza. E’ un itinerario ad anello che esce dai sentieri già segnati, ma è contrassegnato da frecce e dischetti in legno pitturati di rosso e giallo. Il percorso nel bosco è di circa 2 km , si sviluppa nell’Alta Valle d’Ospitale nel comune di Fanano, è parte del Parco del Frignano e, da centinaia di anni, accoglie sulle sue vette i pastori transumanti.
Ogni estate, su questi monti, si vedono piccoli gruppi di pecore che, oltre a rendere più bello il paesaggio, lo rendono anche più sano. Il pascolo di greggi in movimento è l’attività che mantiene la migliore biodiversità, permettendoci di godere di una natura ricca e varia.
Il percorso di NEBBIA ALL’ALPE, oltre a mostrare elementi naturali di preziosa bellezza, ospita anche delle creazioni, nate dall’ingegno di persone che amano questa valle e vogliono raccontare qualcosa della vita dei pastori attraverso circa una trentina di installazioni e schede di approfondimento.
Cos’è la Via Romea Nonantolana?
E’ una millenaria via di comunicazione tra il nord Italia e Roma nata nell’VIII secolo, che seguendo all’incirca il percorso del Panaro attraversa la pianura emiliana, l’Appennino modenese e il pistoiese per congiungersi alla via Francigena all’altezza dell’Arno. A Fanano si ricongiungono i due rami, orientale e occidentale, provenienti da Nonantola.
Da Fanano, il percorso si inerpica per la Val di Lamola, giungendo ad Ospitale ed infine al crinale appenninico al passo della Calanca, oppure al più agevole passo della Croce Arcana per proseguire verso la via Francigena e Roma.
Lungo il nostro percorso incontreremo numerose Maestà o edicole votive, testimonianza del passaggio di antichi pellegrini, ma anche di moderni viandanti che hanno contribuito ad un buono stato di conservazione.
OSPITALE Il toponimo richiama l’antico “ospitale” nella Val di Lamola, l’odierna valle del torrente Ospitale, di servizio alla strada nonantolana proveniente da Modena e Fanano, che passava l’Appennino al Passo di Croce Arcana e al Passo dei Tre Termini vicino al lago Scaffaiolo.
Degli antichi fasti resta solo la chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo, di origine cinquecentesca, ma rimaneggiata nell’ottocento che conserva all’interno, fra semplici arredi e dipinti, un pregevole candelabro in bronzo della fine del 16° secolo. La frazione risente, come le altre in posizione simile, del progressivo abbandono quasi totale da parte dei residenti avvenuto definitivamente nell’ultimo dopoguerra.
Una certa animazione del borgo si verifica solo nel periodo estivo per effetto della frequentazione da parte dei turisti e dei proprietari delle antiche case che le abitano solo nei periodi più caldi. Un concreto impulso economico è derivato dal grande stabilimento di imbottigliamento dell’acqua minerale Monte Cimone, costruito circa un decennio fa, che occupa largo spazio a valle del paese a fianco del sentiero che conduce al Lago Pratignano.
(P. Cervigni-Guida ai sentieri DELL’ALTO APPENNINO MODENESE)
CAPANNO TASSONI Il rifugio, posto a 1317 m. venne costruito dal Corpo Forestale dello Stato nel 1930, con un contratto di uso trentennale sui vasti possedimenti del conte Giuseppe Forni di Modena. La struttura serviva come base d’appoggio alle numerose maestranze che si occuparono in quegli anni dei rimboschimenti della valle. Nel 1960 il proprietario riprese possesso dell’edificio che venne risistemato e adibito a rifugio.
Con la creazione del Parco del Frignano la Regione Emilia Romagna divenne proprietaria di tutta la vasta area dei Conti Forni e del rifugio, che venne poi dato in gestione alla Cooperativa La Lumaca che lo lanciò commercialmente, lo acquistò e nel 2009 lo rivendette al conte Giulio Forni, figlio di Giuseppe.
Il nome deriva da un precedente capanno, probabilmente un ovile, rogitato nel 1870 a un certo Giovanni Tassoni.
(P. Cervigni-Guida ai sentieri DELL’ALTO APPENNINO MODENESE)
Informazioni logistiche
- Ritrovo: ore 7:00 Parcheggio Piscine comunali Carpi
- Partenza: ore 7:15
- Percorso automobilistico: Carpi, Vignola, Marano, Fanano, Ospitale
- Dislivello: 580 m circa
- Lunghezza del percorso: 14 km circa
- Tempo di percorrenza: 5/6 ore
- Livello di difficoltà: E
- Cartografia: Carta dei sentieri Alto Appennino Modenese scala 1:25000
- Attrezzatura: abbigliamento adatto all’ambiente e alla stagione, scarpe comode, /pedule, consigliati i bastoncini
- Contributo di partecipazione: 5 euro per soci Cai, i non-soci dovranno provvedere a stipulare una assicurazione giornaliera. Leggi il Regolamento Uscite
- Accompagnatori: Olivetta Daolio 3534416339, Fabio Talassi
- Nota importante: a fine gita è bello festeggiare con una merenda collettiva fornita dai partecipanti: buon cibo, torte dolci e/o salate, acqua e vino