7 Luglio – Anello Monte Rondinaio e Monte Giovo ed i suoi Laghi

Anello Monte Rondinaio – Monte Giovo ed i suoi Laghi
Appennino Modenese
Domenica 7 luglio 2024
Difficoltà EE
Indice contenuti
Descrizione del percorso
Lasciate le auto al parcheggio (a pagamento) nei pressi del Lago Santo, seguiamo il sentiero n. 519 che in piano passa sotto la bastionata del M. Rondinaio Lombardo. Quando incontriamo il sentiero n. 517 sulla dx lo prendiamo portandoci prima al L.Turchino poi al Lago Torbido fino ad incrociare il sentiero n. 00 che proviene da Foce Giovo.
Seguendo lo 00 verso dx arriviamo sotto al M. Rondinaio, qui una salita ripida, in breve, ci porta in cima (1964mt). Sempre per sentiero 00 scendiamo fino al Passetto e poi, con vari saliscendi, arriviamo sotto all’Ataretto e successivamente in cima al M. Giovo (1991mt). Questa parte di cresta è quella più esposta e con qualche passaggino attrezzato. Dalla cima del Giovo sempre per sentiero 00 arriviamo fino al Colle Bruciata dove prenderemo il sentiero n. 529 che scende a dx attraversando i Campi di Annibale fino a raggiungere prima il Passo Boccaia e poi il L.Santo e di qui in breve alle auto.
Informazioni logistiche
- Difficoltà escursione: EE (Escursionisti Esperti)
- Dislivello: circa 650 m
- Sviluppo planimetrico: circa 11 chilometri
- Tempi di percorrenza: circa 6 ore (soste escluse)
- Cartografia: Alto Appennino Modenese 1:25000 CAI Modena
- Abbigliamento e attrezzatura: Abbigliamento adatto ad un’escursione di media montagna, scarponi, zaino, bastoncini telescopici, capo pesante, mantella o k-way, cappello estivoo copricapo, occhiali, guanti, borraccia piena, tessera CAI
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Pranzo: al sacco
- Contributo di partecipazione: Soci CAI 5 € – Leggi il regolamento gite sociali
- Percorso automobilistico: Si percorre la nuova Estense arrivando a Pievepelago, si tiene direzione passo delle Radici, poi L. Santo Modenese. Si viaggia con auto proprie
- Accompagnatori: AE Edi Forghieri
- Prenotazioni: online compilando il modulo di iscrizione a fondo articolo
- Ritrovo: Ore 6:40 Piazzale delle Piscine, Carpi
Approfondimenti
Il Lago Santo è un lago di origine mista glaciale e di frana, si trova a quota 1.501 m s.l.m. ed è il maggior lago naturale dell’Appennino modenese. Ha un perimetro di 1250 m., una lunghezza ci circa 550m., la sua superficie misura 58.000 mq. mentre la sua massima profondità è di poco superiore ai 20 metri nel settore sotto la parete del Monte Giovo, il suo invaso è di circa 450.000 m.c..
Il Lago Santo è alimentato da tre piccoli torrenti: uno scende dalla Boccaia, un altro dalla costiera della Serra e il terzo dal terrazzo della Borra dei Porci; c’è invece un unico emissario posto all’estremità sud nei pressi del Rifugio Vittoria.
Il lago Turchino è uno specchio d’acqua di piccole dimensioni situato in una conca ad alto valore ambientale, nel Parco naturale dell’alto Appennino Modenese, ha una superficie estremamente ridotta, avendo un diametro di soli 30 metri, ma è altamente suggestivo per il paesaggio intorno e per il colore delle acque, che quasi sembra raggiungere una sfumatura turchina. Tutto intorno vi è lo splendido panorama dell’Appennino modenese, ricoperto di foreste di conifere, faggi, leccie prati spogli nelle zone più alte. Un gigantesco strapiombo di quasi trecento metri separa la conca del Lago Turchino dal Monte Rondinaio, tra le più alte vette della zona.L’estuario dello specchio d’acqua è il più alto dei ruscelli che vanno a formare il Rio delle Tagliole. Tuttavia questo rimane spesso vuoto poiché il lago è alimentato quasi solamente dalle precipitazioni.
Il Lago Baccio si trova a pochi minuti di cammino dal Lago Santo a 1554 m. s.l.m. ed è sbarrato a valle da una caratteristica morena alta una quarantina di metri attraverso la quale scarica il Fosso del Baccio che, subito sotto il tracciato del sentiero CAI n. 521, forma una pittoresca cascata prima di gettarsi nel Rio delle Tagliole; è il secondo per estensione, dopo il Lago Santo, di tutto l’Appennino modenese. Anticamente era chiamato Lago Basso, probabilmente per la scarsa profondità delle sue acque ed è di forma circolare: è alimentato a monte da alcuni ruscelli che vi apportano limo e detriti contribuendo alla sua impaludazione. Agli inizi degli anni ’60 del XX° secolo il lago è stato oggetto di interventi atti a evitarne la scomparsa e per valorizzarlo dal punto di vista turistico: venne operata una drastica riduzione delle vegetazione palustre e fu costruita una diga in calcestruzzo. Il Lago Baccio presenta una importante flora di specie degli ambienti umidi: dallo Sfagno al Trifoglio fibrino alla Calta palustre, mentre nelle sue acque, così come in quelle del Lago Santo, sono presenti la trota fario e la trota salmerino.
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