Archivio
RONCOSCAGLIA, 30 giugno 2024
Finalmente dopo alcuni mesi di prove tutti insieme e anche a voci femminili e maschili divise, perché le abbiamo provate tutte per poter fare bella figura, è arrivato il 30 giugno!
Con mezzi propri ci siamo recati a Roncoscaglia, frazione di Sestola, al B & B FONTE ALLE BUCHE della Signora Rita che ha organizzato per il 28/29/30 giugno l’iniziativa APPENNINO IN FESTA.
In questi tre giorni si sono svolte molte attività: trekking, giochi per adulti e bambini, falconeria, dimostrazione e cottura del latte del caseificio Il Casello, banchetti di vendita di prodotti vari: miele, aceto balsamico, formaggi ecc. insomma, ce n’era per tutti i gusti.
L’appuntamento era per le 18, ma noi siamo saliti in mattinata così abbiamo potuto provare tre canti nell’antica Chiesa di S.Giovanni Battista al centro del paese, un bellissimo tempio risalente al XV secolo nel quale la nostra voce risaltava “meravigliosamente” nonostante fossimo a ranghi ridotti perché mancava una decina di cantori. La nostra astutissima maestra ci ha fatto cantare con la porta aperta così chi passava poteva udire il canto e ci siamo fatti anche un po’ di pubblicità.
Siamo poi andati al B & B Fonte alla Buche dove abbiamo pranzato. Il luogo è molto piacevole ed abbiamo potuto trascorrere il pomeriggio, fino all’ora dell’esibizione canora, al fresco degli alberi e cullati da un piacevole venticello. Alcuni di noi, sfidando il caldo nelle macchine parcheggiate in un prato, si sono recati nella vicina Sestola per una “vasca” in centro al paese.
Poiché questo era l’evento di chiusura della festa non c’erano rimaste moltissime persone che noi abbiano integrato con i nostri fidi accompagnatori: mogli, mariti, amici ecc. Ma per noi l’importante era CANTARE!
Dopo mesi di prove finalmente abbiamo potuto sfogarci, nel vero senso della parola perché eravamo all’aperto e il venticello che ci aveva rinfrescato era aumentato e portava via anche le nostre voci che non risultavano bene amalgamate come quando si canta in un locale chiuso. Non ci siamo persi d’animo e, spronati dalla nostra maestra Franca, ci siamo esibiti in tutto il nostro splendore!!!
Il repertorio spaziava dai canti di montagna come ‘Montagnes Valdotaine’ (cantato anche per ricordare gli amici della Valle d’Aosta colpiti dal disastro della notte precedente) e canti allegri e scherzosi, alcuni addirittura in dialetto friulano piuttosto ostico come pronuncia, soprattutto per gli uomini – noi donne siamo più volonterose ad imparare le lingue “straniere” –. Fortunati quelli della fila dietro che potevano, con malcelati sotterfugi, leggere il testo sul fogliettino appositamente preparato. L’alternativa era applicarlo sulla maglietta del compagno davanti, ma è parsa troppo scolastica, queste cose le avrebbero potute fare in una età diversa.
Alla fine ci sono stati i saluti di rito espressi dal sindaco di Sestola sig. Fabio Magnani che ha ringraziato la sig.ra Rita e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione.
E’ stata una bella giornata non solo da un punto di vista meteorologico, ma soprattutto perché abbiamo avuto l’occasione di stare tra noi al di fuori del martedì sera dove possiamo scambiare due parole (anche tre) perché il tempo è dedicato alla prova.
Siamo una bella compagnia a cui piace cantare insieme, a volte con qualche nota sbagliata, e queste uscite ci uniscono maggiormente: è bello fare gruppo!
Rinnoviamo l’invito a chi vuole fare parte della nostra famiglia a venire il martedì dalle 21:00 alle 22:30 nella Sala delle Stelle Alpine: “provare per credere” nessuno nasce stonato, così dicono i maestri.
DICEMBRE 2023 – CENA DEGLI AUGURI e CONCERTO A S.ANTONIO IN MERCADELLO
Abbiamo chiuso l’anno in bellezza perché c’è stata l’opportunità di fare gli auguri ai soci della nostra sezione in occasione della “cena degli auguri”, tradizione che si è potuta riprendere dopo la chiusura per il Covid. Purtroppo, per ragioni di tempo, abbiamo potuto eseguire soltanto 4 canti, ma è stato bello farlo soltanto per loro, questa era la prima volta e speriamo che ce ne siano delle altre.
L’acustica nella palestra non è delle migliori e ci ha penalizzato, quindi se è sembrato che non cantassimo bene, la colpa era dell’acustica!!!
Il nostro Vescovo mons. Erio Castellucci, trovandosi a Carpi per un’altra occasione, è venuto a salutarci e ad augurarci Buon Natale, si è intrattenuto giusto il tempo per ascoltarci e devo dire che ci ha fatto molto piacere. Ho scelto di proposito questa foto perché “Don Erio” ci ha fatto vedere che da due anni è iscritto alla nostra sezione del CAI e non è il primo vescovo !
La domenica successiva ci siamo recati a S.Antonio in Mercadello e nella chiesa parrocchiale il suono era migliore. È ormai consuetudine ritrovarci con gli amici della Corale Simona Andreoli di Rovereto perché in comune abbiamo la stessa maestra la sig.ra Franca Bacchelli.
Abbiamo cantato alcuni brani separatamente ed ogni coro ha tirato fuori dal cappello il coniglio: la corale Andreoli una bravissima soprano che ha cantato White Christmas e noi, con l’aiuto di tutti i cantori, abbiamo eseguito un canto inglese che si chiama “The Twelve Days of Christmas” cioè “I Dodici Giorni del Natale”. È un canto che si esprime con un codice segreto usato dai cattolici quando, tra il 16mo ed il 19mo secolo, il cattolicesimo era illegale in Inghilterra. Questa carola è un mini-catechismo per insegnare segretamente la fede ai bambini cattolici. Difatti vengono enumerati ad esempio: le tre virtù teologali, i quattro evangelisti, i sette sacramenti, i dieci comandamenti ecc. sottoforma di tortore, galline, cigni ed altro.
Da alcuni anni la maestra avrebbe voluto eseguirlo e quest’anno ce l’abbiamo fatta perché è stata talmente brava che l’abbiamo imparato in pochissimo tempo, chissà cosa cercherà di farci fare il prossimo anno!
Ancora non abbiamo un calendario preciso, ma, per essere preparati abbiamo iniziato l’anno imparando canti nuovi e perfezionandone altri, speriamo perciò che veniate numerosi per ascoltarci e sostenerci perché è veramente incoraggiante cantare per gli amici, soprattutto per coloro che fanno parte della grande famiglia del CAI.
Per chi volesse far parte del coro sappia che ci troviamo tutti i martedì alle 21 nella sala delle Stelle Alpine. Non ci servono dei Pavarotti o delle Tebaldi, ma la voglia di cantare e stare insieme. Si può venire ad ascoltarci senza nessun impegno, vi aspettiamo.
S.IGNAZIO e S.VITO, maggio/giugno 2023
La stagione 2022/23 dei concerti del CORO CAI CARPI è terminata con la due giorni in Cadore, ma prima c’è stato un altro evento che ci ha gratificato moltissimo e cioè quello del 27 maggio nella Chiesa di Sant’Ignazio, ora sede del Museo Diocesano.
Il Coro è stato invitato dal Gruppo Arte in Movimento nell’ambito della Mostra “I volti di Maria”. Per l’occasione abbiamo aggiunto al nostro repertorio, che è formato prevalentemente da canti di montagna e popolari, due canti dedicati a Maria: ”O Sanctissima” di Ludwig Van Beethoven, un breve dolcissimo canto di lode e l’altro molto popolare “Dell’Aurora tu sorgi più bella” che ci riporta alle processioni e ai mesi di maggio dedicati a Maria.
Per noi era la prima volta che cantavamo da soli nella nostra città, avevamo già partecipato all’Auditorium San Rocco nell’ambito della rassegna dei cori delle Terre d’Argine, ma in queste serate erano presenti altri due cori delle nostre terre e il pubblico era costituito anche da persone dei paesi vicini. In questa occasione invece eravamo da soli davanti ai nostri concittadini e ci tenevamo in particolar modo a fare bella figura anche per Giorgio Andreoli, uno degli artisti e nostro compagno di coro, che ci ha tenuto a farci partecipare. Direi che è andata bene, anzi oserei dire molto bene anche perché l’acustica, nonostante l’altezza dell’abside, ci ha aiutato (ha esaltato le nostre voci), effettivamente le chiese sono il posto ideale per i cori.
Abbiamo cantato nel pomeriggio alle 18, la porta della chiesa era aperta e non poche persone che passeggiavano in corso Fanti sono entrate attirate dal canto, alla fine, soprattutto quando abbiamo cantato Il Signore delle Cime dove la seconda parte inizia con “Santa Maria Signora della Neve” il pubblico, con nostra grande soddisfazione, ci ha applaudito a lungo. E’ stato bello trovarsi circondati da amici e conoscenti che per la prima volta venivano ad ascoltarci, è bello “giocare in casa”. Alcuni, tra i quali il nostro primo maestro Alessandro Dallari, hanno detto che si sono commossi e questa è stata una bella gratificazione.
Speriamo di poter tornare a cantare nella nostra città perché, anche se ci sono molti altri cori, pensiamo che ci sia posto per tutti ed un angolo anche per noi.
Dopo tre settimane circa il 17 e 18 giugno ci siamo recati a S. Vito di Cadore per ricordare i 40 anni dalla morte del nostro amico Ignazio Contri istruttore CAI che ha perso la vita sul Monte Pelmo.
Prima abbiamo fatto sosta a Longarone per commemorare i 60 anni dalla tragedia della Diga del Vajont, una frana di 260 milioni di metri cubi di roccia staccatasi il 9 ottobre 1963 dal Monte Toc che sono caduti nel lago facendo tracimare 25 milioni di metri cubi d’acqua riversatisi su Longarone, più che sufficienti per distruggere completamente la cittadina ed altri quattro paesi vicini e causando la morte di 1910 persone alcune delle quali non sono state mai trovate. E’ stata una tragedia immane e, senza fare troppa polemica, dovuta alla non osservanza dei tecnici che hanno costruito ben sapendo che il Monte Toc era a rischio frane. Dopo il pranzo, che abbiamo ben gradito, abbiamo visitato il Museo con la fortuna di essere accompagnati dalla Sig.ra Barbara uno dei due architetti che l’hanno progettato. La visita è stata molto toccante soprattutto accompagnata dai racconti di Barbara che, essendo giovane, non è stata coinvolta di persona, ma la sua mamma, una dolcissima signora che abbiamo conosciuto, ha perso i genitori ed un fratello quindi nella sua vita è sempre presente lo spettro di questa terribile disgrazia che non è esatto definirla così perché si sarebbe potuta evitare rispettando le regole del territorio.
Ci siamo resi conto di quanto immane sia stato questo fatto e siamo rimasti molto toccati da ciò che abbiamo visto ed ascoltato, non posso riportare tutto, ma una cosa è rimasta impressa: il telegramma che il giorno successivo uno degli ingegneri che ha progettato la diga ha inviato ad un suo collega dicendo “la diga ha tenuto”, per queste persone la vita di 1910 esseri umani non contava niente!
Per diversi anni l’anniversario di questo triste episodio è passato quasi dimenticato nel resto d’Italia finché Marco Paolini nel 1993 ha iniziato a raccontare di questa grande tragedia civile nelle piazze, nelle scuole, nei circoli culturali, negli ospedali, nelle radio, nei teatri finché finalmente il 9 ottobre 1997 il suo monologo fu trasmesso in televisione tenendo incollati allo schermo milioni di telespettatori, molti tra noi lo ricordano bene. Questa è stata la spinta che ha fatto nascere l’idea di costruire qualcosa che ricordasse per sempre questo triste episodio della nostra storia nazionale.
Ci siamo sentiti di pregare per queste povere persone e l’abbiamo fatto eseguendo tre canti tra cui non poteva mancare Il Signore delle Cime.
Abbiamo lasciato Longarone salutando il presidente del CAI di Longarone, Barbara che è la vicepresidente ed altri dirigenti che ci hanno così calorosamente ospitato e ci siamo diretti a S. Vito di Cadore dove, nell’albergo che ci ospitava, restava solo l’incognita di avere la stanza col panorama del Monte Pelmo o dell’Antelao, bella alternativa!
Più tardi ci siamo recati nella sala che ci ha lasciato perplessi riguardo l’acustica essendo una sala cinematografica. I primi a cantare sono stati i padroni di casa che hanno un repertorio molto diverso dal nostro, poi è toccato a noi. Noi non abbiamo fatto una gran performance, ma a nostra discolpa occorre segnalare che eravamo un po’ stanchi e che, su quindici voci femminili ne mancavano sei, poi qualche volta qualcuno ha sconfinato nelle voci degli altri (forse per simpatia), ma abbiamo fatto del nostro meglio date le condizioni e la maestra Franca ha fatto più del possibile per aiutarci. Alla fine tutti insieme abbiamo cantato un’ Ave Maria ed il Signore delle Cime, canti che sono entrambi di Bepi de Marzi.
Questa però non doveva essere soltanto un’esibizione canora, piuttosto un ricordo di Ignazio ed un momento di grande commozione c’è stato quando Milva ha parlato esordendo con: Ignazio Contri era mio marito… e ci ha parlato delle cose che lui amava come la montagna e il canto concludendo con una poesia molto bella “Quiete di montagna” di Claudia Checchi che nella sua semplicità descrittiva è un inno alla montagna.
Al ritorno in albergo ci attendeva un buffet, molto apprezzato per la sua bontà e anche per la nostra fame perché non mangiavamo da Longarone e ovviamente c’è stato chi ha voluto rincarare la dose dei canti insieme ai colleghi del coro San Vito.
Il giorno dopo, in una bella giornata di sole siamo ripartiti lasciando alcuni a Cortina e proseguendo per il lago di Misurina. Abbiamo fatto il giro del lago incontrando anche dei concittadini capitanati da don Antonio il parroco di Quartirolo, ovunque si vada si trovano sempre dei carpigiani.
Nel primo pomeriggio siamo tornati a Cortina caricando coloro che si erano fermati lì e pensavamo di poter fare un tranquillo viaggio di ritorno, niente da fare!
Nel viaggio di andata Mario G., il capo gita, aveva candidamente dimenticato in Autogrill il portafogli contenente tra l’altro la patente nuovissima che sarebbe andata in vigore il giorno successivo. Al ritorno è stato logico fermarci nell’autogrill di fronte a quello incriminato dell’andata, ma il sottopassaggio che li collega era chiuso. L’autista Silvio, quindi è risalito e con lui tutti i coristi e relativi accompagnatori e si è diretto verso ovest uscendo al primo casello utile per poi riprendere di nuovo l’autostrada in direzione est e raggiungere l’autogrill dell’andata. Sul pullman la tensione era altissima… sono scesi Mario e consorte che l’avrebbe consolato nel caso in cui non si fosse trovato il portafogli, ma soprattutto il contenuto. Il pullman era teso tanto che, quando è riapparso il Guaitoli brandendo il portafogli integro è scoppiato una gazzarra degna di un campionato del mondo. Ma non eravamo ancora a posto perché abbiamo ripreso l’autostrada direzione Venezia per poi uscire e riprenderla finalmente in direzione Verona. Temevamo che la polizia stradale, che in caso di traffico intenso utilizza gli elicotteri, avrebbe potuto insospettirsi di un pullman Cornacchini color fufù che vagava tra le uscite dei caselli in quel tratto di autostrada. Niente di tutto ciò, siamo arrivati sani, salvi e col portafoglio, ci siamo salutati dandoci appuntamento per le prossime prove che inizieranno il 5 settembre.
Una nota che mi sento di aggiungere è questa: a San Vito, Mario aveva fatto regolare denuncia alla stazione dei carabinieri e la gentile rappresentante dell’Arma che ha raccolto la denuncia si chiamava Claudia, sembra quasi che da lassù la nostra cara Claudia ci segua.
Come sempre invitiamo tutti coloro che volessero venire a cantare con noi che le prove si tengono tutti i martedì nella Sala delle Stelle Alpine. Non servono grandi doti canore, ma la voglia di cantare e stare insieme.
RAVENNA, 28 aprile 2023
Dopo quasi quattro anni sembra che sia tornato il momento di riprendere la normale attività del Coro, che a parte qualche sporadica uscita, avevamo dovuto interrompere.
L’ultimo concerto al quale abbiamo partecipato è stato ad Urbino il 14 dicembre 2019. Dopo questa data abbiamo cercato di trovarci insieme attraverso il WEB poi, passato il momento più cruciale ci siamo riuniti in sede CAI prendendo tutte le precauzioni necessarie: vaccinazioni, igienizzazioni e mascherine.
Abbiamo avuto anche il coraggio di cantare con la mascherina, ma nessuno di noi ha “mollato”e ora siamo più che mai pronti per riprendere il cammino regolare.
Venerdì 28 aprile ci siamo recati a Ravenna su invito della locale Sezione del CAI, eravamo molto emozionati perché desiderosi di fare bella figura poiché era da gennaio che avevamo iniziato le prove. La prova generale, eseguita due giorni prima, è stata un mezzo disastro e speravamo proprio che si avverasse il detto per cui se la prova va male va bene lo spettacolo.
L’accoglienza è stata molto calorosa sia da parte dei dirigenti molto simpatici ed amichevoli che da un pubblico di persone attente ed interessate a ciò che ascoltavano e comprensive come quando, iniziando un canto nuovo che non avevamo mai eseguito in pubblico, siamo partiti col piede sbagliato. Con i loro applausi di incoraggiamento siamo ripartiti e abbiamo terminato l’esecuzione con onore. Alla fine del concerto gli applausi sono stati molto gratificanti ed è stato richiesto un bis da molti dei presenti; non siamo il coro della Scala, siamo dei dilettanti, come giustamente ci ha presentato la nostra maestra Franca Bacchelli, ma la gioia è stata tanta che ci siamo sentiti GRANDI ed ovviamente abbiamo generosamente concesso il bis cantando Il “Signore delle Cime”. Il merito della buona riuscita della serata non è stato solo di noi cantori anche se ci siamo impegnati per fare del nostro meglio, ma della pazientissima maestra Franca che ci ha guidato insegnandoci e sacrificando parte del suo tempo libero dalla scuola.
Con un inizio definito accettabile ed onorevole siamo pronti per continuare, difatti sabato 27 maggio alle ore 18 saremo nella Chiesa di Sant’Ignazio in occasione della manifestazione “Arte in Movimento” per un concerto intitolato “Santa Maria Signora della neve”. La stagione terminerà il 17/18 giugno a San Vito di Cadore per ricordare il 40esimo anniversario della morte del nostro amico e socio CAI istruttore Ignazio Contri avvenuta durante un corso di arrampicata sul Monte Pelmo. Riprenderemo a settembre con molta voglia di impegnarci perché vorremmo trasmettere a chi ci ascolta la gioia che proviamo nel cantare insieme e le emozioni dei canti che eseguiamo.