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CONCERTO DEL 22 SETTEMBRE 2024 IN OCCASIONE DEI 450 ANNI DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE

“Santa Maria, Signora della Neve” è la seconda strofa del canto che più rappresenta ogni coro del CAI e cioè il Signore delle Cime che solitamente viene cantato per ricordare chi ci ha lasciato. Da questo il parroco don Antonio Dotti ha iniziato il suo saluto per festeggiare i 450 anni della chiesa intitolata a S.MARIA DELLA NEVE e che, quando venne eretta, era una pieve di campagna
mentre ora è una parrocchia della nostra città.
450 anni sono molti, ma la chiesa che ricordiamo tutti come “la cèsa ed Quartirol” li porta molto bene grazie ai parroci che negli anni l’hanno curata e ai parrocchiani che hanno contribuito a formare una solida comunità.
Naturalmente padrona di casa era la Corale Regina Nives diretta dalla maestra Tiziana Cattini che era accompagnata al pianoforte dalla maestra Elena Cattini. Non è formata da molti elementi, ma, come dice Bepi de Marzi, non occorre essere in molti per fare del buon canto, e questi cantori lo fanno senz’altro.
Il loro è un repertorio classico che spazia da Bach, Mozart, Rossini quindi 1700-1800 a Berthier e Coulais secolo scorso, dando così un’immagine dell’evoluzione della musica in questi secoli. Sono stati molto bravi e anche il pubblico ha gradito molto la loro esibizione dimostrandolo con molti applausi.
Ovviamente il loro era un abbigliamento adatto al repertorio, sia le signore che gli uomini erano molto eleganti, poi siamo arrivati noi. Siamo saliti un po’ alla rinfusa, caso strano Mario Guaitoli (chiamato anche sergente nella neve) non ci aveva dato chiare disposizioni per entrare col solito inquadramento militaresco. Pantaloni neri e camicia amaranto con la “patacca” che ci denomina
come Coro Cai Carpi, insomma eravamo un po’ guasconi, ma per un coro che canta motivi montanari e popolari va benissimo.
L’ultima volta in cui abbiano cantato è stato il 30 giugno a Roncoscaglia, quindi il nostro repertorio non ha avuto dei canti nuovi perché anche noi siamo andati in vacanza. I nostri autori preferiti sono Bepi de Marzi, Pigarelli e altri; la nostra maestra Franca Bacchelli, per semplificare le cose, ha scovato un autore M.Maiero che è un allievo del grande Bepi de Marzi e sta seguendo le sue
orme scrivendo canti in dialetto friulano. La musica è bella, allegra, festaiola, ma le parole… !
Comunque poiché il pubblico carpigiano non conosce il dialetto friulano ce la siamo cavata bene.
La chiesa era gremita, si fa presto perché è piccola, ma ci dà più forza cantare quando il locale è pieno e poi, rinvigoriti dalle vacanze, abbiamo dato il nostro meglio (almeno per noi, non so per coloro che ci ascoltavano). Ma dagli applausi ricevuti, soprattutto quando abbiamo cantato Benia Calastoria, pensiamo di essere stati graditi.
Alcuni di noi mancavano al canto perché indisposti, ma non all’ascolto; perciò alla fine sono stati chiamati anche loro a far parte del gruppo. Mancava anche un altro cantore che proprio in questi giorni ci ha lasciato, Luca Mescoli che era con noi all’inizio della nostra avventura canora, ma poi ha dovuto lasciare per motivi di lavoro. Per lui ed anche per gli altri di cui non sentiamo più la voce rimane il ricordo nel nostro cuore.
Ci stiamo preparando per un altro concerto che sarà nella prima metà di dicembre, impareremo qualche canto nuovo, perciò, dobbiamo metterci subito al lavoro, la voglia e l’entusiasmo non ci mancano. Ripeto ancora l’invito, per chi volesse far parte del nostro gruppo, di venire il martedì alle 21 nella sala delle Stelle Alpine in sede, ascoltare non fa male a nessuno!
Carmen Gasparini

La Corale Regina Nives, con la direttrice Tiziana Cattini
Il Coro CAI di Carpi, con la direttrice Franca Bacchelli

30 GIUGNO 2024: RONCOSCAGLIA

Finalmente dopo alcuni mesi di prove tutti insieme e anche a voci femminili e maschili divise, perché le abbiamo provate tutte per poter fare bella figura, è arrivato il 30 giugno!
Con mezzi propri ci siamo recati a Roncoscaglia, frazione di Sestola, al B & B FONTE ALLE BUCHE della Signora Rita che ha organizzato per il 28/29/30 giugno l’iniziativa APPENNINO IN FESTA.
In questi tre giorni si sono svolte molte attività: trekking, giochi per adulti e bambini,  falconeria, dimostrazione e cottura del latte del caseificio Il Casello, banchetti di vendita di prodotti vari: miele, aceto balsamico, formaggi ecc.  insomma, ce n’era per tutti i gusti.
L’appuntamento era per le 18, ma noi siamo saliti in mattinata così abbiamo potuto provare tre canti nell’antica Chiesa di S.Giovanni Battista al centro del paese, un bellissimo tempio risalente al XV secolo nel quale la nostra voce risaltava “meravigliosamente” nonostante fossimo a ranghi ridotti perché mancava una decina di cantori. La nostra astutissima maestra  ci ha fatto cantare con la porta aperta così chi passava poteva udire il canto e ci siamo fatti anche un po’ di pubblicità.
Siamo poi andati al B & B Fonte alla Buche dove abbiamo pranzato. Il luogo è molto piacevole ed abbiamo potuto trascorrere il pomeriggio, fino all’ora dell’esibizione canora, al fresco degli alberi e cullati da un piacevole venticello. Alcuni di noi, sfidando il caldo nelle macchine parcheggiate in un prato, si sono recati nella vicina Sestola per una “vasca” in centro al paese.
Poiché questo era l’evento di chiusura della festa non c’erano rimaste moltissime persone che noi abbiano integrato con i nostri fidi accompagnatori: mogli, mariti, amici ecc. Ma per noi l’importante era CANTARE!
Dopo mesi di prove finalmente abbiamo potuto sfogarci, nel vero senso della parola perché eravamo all’aperto e  il venticello che ci aveva rinfrescato era aumentato e portava via anche le nostre voci che non risultavano bene amalgamate come quando si canta in un locale chiuso. Non ci siamo persi d’animo e,  spronati dalla nostra maestra Franca, ci siamo esibiti in tutto il nostro splendore!!!
Il repertorio spaziava dai canti di montagna  come ‘Montagnes Valdotaine’ (cantato anche per ricordare gli amici della Valle d’Aosta colpiti dal disastro della notte precedente) e canti allegri e scherzosi, alcuni addirittura in dialetto friulano piuttosto ostico come pronuncia, soprattutto per gli uomini – noi donne siamo più volonterose ad imparare le lingue “straniere” –. Fortunati quelli della fila dietro che potevano, con malcelati sotterfugi, leggere il testo sul fogliettino appositamente preparato. L’alternativa era applicarlo sulla maglietta del compagno davanti, ma è parsa troppo scolastica, queste cose le avrebbero potute fare in una età diversa.
Alla fine ci sono stati i saluti di rito espressi dal sindaco di Sestola sig. Fabio Magnani che ha ringraziato la sig.ra Rita e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione.
E’ stata una bella giornata non solo da un punto di vista meteorologico, ma soprattutto perché abbiamo avuto l’occasione di stare tra noi al di fuori del martedì sera dove possiamo scambiare due parole (anche tre) perché il tempo è dedicato alla prova.
Siamo una bella compagnia a cui piace cantare insieme, a volte con qualche nota sbagliata, e queste uscite ci uniscono maggiormente: è bello fare gruppo!

Rinnoviamo l’invito a chi vuole fare parte della nostra famiglia a venire il martedì dalle 21:00 alle 22:30 nella Sala delle Stelle Alpine: “provare per credere”  nessuno nasce stonato, così dicono i maestri.
Carmen Gasparini


DICEMBRE 2023: CENA DEGLI AUGURI E CONCERTO A S.ANTONIO IN MERCADELLO

Abbiamo chiuso l’anno in bellezza perché c’è stata l’opportunità di fare gli auguri ai soci della nostra sezione in occasione della “cena degli auguri”, tradizione che si è potuta riprendere dopo la chiusura per il Covid.  Purtroppo, per ragioni di tempo, abbiamo potuto eseguire soltanto 4 canti, ma è stato bello farlo soltanto per loro, questa era la prima volta e speriamo che ce ne siano delle altre.
L’acustica nella palestra non è delle migliori e ci ha penalizzato, quindi se è sembrato che non cantassimo bene, la colpa era dell’acustica!!!
Il nostro Vescovo mons. Erio Castellucci, trovandosi a Carpi per un’altra occasione, è venuto a salutarci e ad augurarci Buon Natale, si è intrattenuto giusto il tempo per ascoltarci e devo dire che ci ha fatto molto piacere.   Ho scelto di proposito questa foto perché “Don Erio” ci ha fatto vedere che da due anni è iscritto alla nostra sezione del CAI e non è il primo vescovo !
La domenica successiva ci siamo recati a S.Antonio in Mercadello e nella chiesa parrocchiale il suono era migliore. È ormai consuetudine ritrovarci con gli amici della Corale Simona Andreoli di Rovereto perché in comune abbiamo la stessa maestra la sig.ra Franca Bacchelli.
Abbiamo cantato alcuni brani separatamente ed ogni coro ha tirato fuori dal cappello il coniglio: la corale Andreoli una bravissima soprano che ha cantato White Christmas e noi, con l’aiuto di tutti i cantori, abbiamo eseguito un canto inglese che si chiama “The Twelve Days of Christmas” cioè “I Dodici Giorni del Natale”. È un canto che si esprime con un codice segreto usato dai cattolici quando, tra il 16mo ed il 19mo secolo, il cattolicesimo era illegale in Inghilterra. Questa carola  è un mini-catechismo per insegnare segretamente la fede ai bambini cattolici.  Difatti vengono enumerati ad esempio: le tre virtù teologali, i quattro evangelisti, i sette sacramenti, i dieci comandamenti ecc. sottoforma di tortore, galline, cigni ed altro.
Da alcuni anni la maestra avrebbe voluto eseguirlo e quest’anno ce l’abbiamo fatta perché è stata talmente brava che l’abbiamo imparato in pochissimo tempo, chissà cosa cercherà di farci fare il prossimo anno!
Ancora non abbiamo un calendario preciso, ma, per essere preparati abbiamo iniziato l’anno imparando canti nuovi e perfezionandone altri, speriamo perciò che veniate numerosi per ascoltarci e sostenerci perché è veramente incoraggiante cantare per gli amici, soprattutto per coloro che fanno parte della grande famiglia del CAI.
Per chi volesse far parte del coro sappia che ci troviamo tutti i martedì alle 21 nella sala delle Stelle Alpine. Non ci servono dei Pavarotti o delle Tebaldi, ma la voglia di cantare e stare insieme. Si può venire ad ascoltarci senza nessun impegno, vi aspettiamo.
Carmen Gasparini

Concerto nella chiesa di S.Antonio in Mercadello
Cena degli auguri 2023


MAGGIO/GIUGNO 2023: S.IGNAZIO A CARPI, E S.VITO DI CADORE

La stagione 2022/23 dei concerti del CORO CAI CARPI è terminata con la due giorni in Cadore, ma prima c’è stato un altro evento che ci ha gratificato moltissimo e cioè quello del 27 maggio nella Chiesa di Sant’Ignazio, ora sede del Museo Diocesano.
Il Coro è stato invitato dal Gruppo Arte in Movimento nell’ambito della Mostra “I volti di Maria”. Per l’occasione abbiamo aggiunto al nostro repertorio, che è formato prevalentemente da canti di montagna e popolari, due canti dedicati a Maria: ”O Sanctissima” di Ludwig Van Beethoven, un breve dolcissimo canto di lode e l’altro molto popolare “Dell’Aurora tu sorgi più bella” che ci riporta alle processioni e ai mesi di maggio dedicati a Maria.
Per noi era la prima volta che cantavamo da soli nella nostra città, avevamo già partecipato all’Auditorium San Rocco nell’ambito della rassegna dei cori delle Terre d’Argine, ma in queste serate erano presenti altri due cori delle nostre terre e il pubblico era costituito anche da persone dei paesi vicini. In questa  occasione invece eravamo da soli davanti ai nostri concittadini e ci tenevamo in particolar modo a fare bella figura anche per Giorgio Andreoli, uno degli artisti e nostro compagno di coro, che ci ha tenuto a farci partecipare. Direi che è andata bene, anzi oserei dire molto bene anche perché l’acustica, nonostante l’altezza dell’abside, ci ha aiutato (ha esaltato le nostre voci), effettivamente le chiese sono il posto ideale per i cori.
Abbiamo cantato nel pomeriggio alle 18, la porta della chiesa era aperta e non poche persone che passeggiavano in corso Fanti sono entrate attirate dal canto,  alla fine, soprattutto quando abbiamo cantato Il Signore delle Cime dove la seconda parte inizia con “Santa Maria Signora della Neve” il pubblico, con nostra grande soddisfazione, ci ha applaudito a lungo. E’ stato bello trovarsi circondati da amici e conoscenti che per la prima volta venivano ad ascoltarci, è bello “giocare in casa”. Alcuni, tra i quali il nostro primo maestro Alessandro Dallari, hanno detto che si sono commossi e questa è stata una bella gratificazione.
Speriamo di poter tornare a cantare nella nostra città perché, anche se ci sono molti altri cori, pensiamo che ci sia posto per tutti ed un angolo anche per noi.

Dopo tre settimane circa il 17 e 18 giugno ci siamo recati a S. Vito di Cadore per ricordare i 40 anni dalla morte del nostro amico Ignazio Contri istruttore CAI che ha perso la vita sul Monte Pelmo.
Prima abbiamo fatto sosta a Longarone per commemorare i 60 anni dalla tragedia della Diga del Vajont, una frana di 260 milioni di metri cubi di roccia staccatasi il 9 ottobre 1963 dal Monte Toc  che sono caduti nel lago facendo tracimare 25 milioni di metri cubi d’acqua riversatisi su Longarone, più che sufficienti per distruggere completamente la cittadina ed altri quattro paesi vicini e causando la morte di 1910 persone alcune delle quali non sono state mai trovate. E’ stata una tragedia immane e, senza fare troppa polemica, dovuta alla non osservanza dei tecnici che hanno costruito ben sapendo che il Monte Toc era a rischio frane.  Dopo il pranzo, che abbiamo ben gradito, abbiamo visitato il Museo con la fortuna di essere accompagnati dalla Sig.ra Barbara uno dei due architetti che l’hanno progettato. La visita è stata molto toccante soprattutto accompagnata dai racconti di Barbara che, essendo giovane, non è stata coinvolta di persona, ma la sua mamma, una dolcissima signora che abbiamo conosciuto, ha perso i genitori ed un fratello quindi nella sua vita è sempre presente lo spettro di questa terribile disgrazia che non è esatto definirla così perché si sarebbe potuta evitare rispettando le regole del territorio.
Ci siamo resi conto di quanto immane sia stato questo fatto e siamo rimasti molto toccati da ciò che abbiamo visto ed ascoltato, non posso riportare tutto, ma una cosa è rimasta impressa: il telegramma che il giorno successivo uno degli ingegneri che ha progettato la diga ha inviato ad un suo collega dicendo “la diga ha tenuto”, per queste persone la vita di 1910 esseri umani non contava niente!
Per diversi anni l’anniversario di questo triste episodio è passato quasi dimenticato nel resto d’Italia finché Marco Paolini nel 1993 ha iniziato a raccontare di questa grande tragedia civile nelle piazze, nelle scuole, nei circoli culturali, negli ospedali, nelle radio, nei teatri finché finalmente il 9 ottobre 1997 il suo monologo fu trasmesso in televisione tenendo incollati allo schermo milioni di telespettatori, molti tra noi lo ricordano bene. Questa è stata la spinta che ha fatto nascere l’idea di costruire qualcosa che ricordasse per sempre questo triste episodio della nostra storia nazionale.
Ci siamo sentiti di pregare per queste povere persone e l’abbiamo fatto eseguendo tre canti tra cui non poteva mancare Il Signore delle Cime.
Abbiamo lasciato Longarone salutando il presidente del CAI di Longarone, Barbara che è la vicepresidente ed altri dirigenti  che ci hanno così calorosamente ospitato e ci siamo diretti a S. Vito di Cadore dove, nell’albergo che ci ospitava, restava solo l’incognita di avere la stanza col panorama del Monte Pelmo o dell’Antelao, bella alternativa!
Più tardi ci siamo recati nella sala che ci ha lasciato perplessi riguardo l’acustica essendo una sala cinematografica.  I primi a cantare sono stati i padroni di casa che hanno un repertorio molto diverso dal nostro, poi è toccato a noi. Noi non abbiamo fatto una gran performance, ma a nostra discolpa occorre segnalare che eravamo un po’ stanchi e che, su quindici  voci femminili ne mancavano sei, poi qualche volta qualcuno ha sconfinato nelle voci degli altri (forse per simpatia), ma  abbiamo fatto del nostro meglio date le condizioni e la maestra Franca ha fatto più del possibile per aiutarci. Alla fine tutti insieme abbiamo cantato un’ Ave Maria  ed il Signore delle Cime, canti che sono entrambi di Bepi de Marzi.
Questa però non doveva essere soltanto un’esibizione canora, piuttosto un ricordo di Ignazio ed un momento di grande commozione c’è stato quando Milva ha parlato esordendo con: Ignazio Contri era mio marito… e ci ha parlato delle cose che lui amava come la montagna e il canto concludendo con una poesia molto bella “Quiete di montagna” di Claudia Checchi che nella sua semplicità descrittiva è un inno alla montagna.
Al ritorno in albergo ci attendeva un buffet, molto apprezzato per la sua bontà e anche per la nostra fame perché non mangiavamo da Longarone e ovviamente c’è stato chi ha voluto rincarare la dose dei canti  insieme ai colleghi del coro San Vito.
Il giorno dopo, in una bella giornata di sole siamo ripartiti lasciando alcuni a Cortina e proseguendo per il lago di Misurina. Abbiamo fatto il giro del lago incontrando anche dei concittadini capitanati da don Antonio il parroco di Quartirolo, ovunque si vada si trovano sempre dei carpigiani.
Nel primo pomeriggio siamo tornati a Cortina caricando coloro che si erano fermati lì e pensavamo di poter fare un tranquillo viaggio di ritorno, niente da fare!
Nel viaggio di andata Mario G., il capo gita, aveva candidamente dimenticato in Autogrill  il portafogli contenente tra l’altro la patente nuovissima che sarebbe andata in vigore il giorno successivo. Al ritorno è stato logico fermarci nell’autogrill di fronte a quello incriminato dell’andata, ma il sottopassaggio che li collega era chiuso. L’autista Silvio, quindi  è risalito e con lui tutti i coristi e relativi accompagnatori e si è diretto verso ovest uscendo al primo casello utile per poi riprendere di nuovo l’autostrada in direzione est e raggiungere l’autogrill dell’andata. Sul pullman la tensione era altissima… sono scesi Mario e consorte che l’avrebbe consolato nel caso in cui non si fosse trovato il portafogli, ma soprattutto il contenuto. Il pullman era teso tanto che, quando è riapparso il Guaitoli  brandendo il portafogli integro è scoppiato una gazzarra degna di un campionato del mondo. Ma non eravamo ancora a posto perché abbiamo ripreso l’autostrada direzione Venezia per poi uscire e riprenderla finalmente in direzione Verona. Temevamo che la polizia stradale, che in caso di traffico intenso utilizza gli elicotteri, avrebbe potuto insospettirsi di un pullman Cornacchini color fufù che vagava tra le uscite dei caselli in quel tratto di autostrada. Niente di tutto ciò, siamo arrivati sani, salvi e col portafoglio, ci siamo salutati dandoci appuntamento per le prossime prove che inizieranno il 5 settembre.
Una nota che mi sento di aggiungere è questa: a San Vito, Mario  aveva fatto regolare denuncia alla stazione dei carabinieri e la gentile rappresentante dell’Arma che ha raccolto la denuncia si chiamava Claudia, sembra quasi che da lassù la nostra cara Claudia ci segua.
Come sempre invitiamo tutti coloro che volessero venire a cantare con noi che le prove si tengono tutti i martedì nella Sala delle Stelle Alpine. Non servono grandi doti canore, ma la voglia di cantare e stare insieme.
Carmen Gasparini


28 APRILE 2023: RAVENNA

Dopo quasi quattro anni sembra che sia tornato il momento di riprendere la normale attività del Coro, che a parte qualche sporadica uscita, avevamo dovuto interrompere.
L’ultimo concerto al quale abbiamo partecipato è stato ad Urbino il 14 dicembre 2019. Dopo questa data abbiamo cercato di trovarci insieme attraverso il WEB poi, passato il momento più cruciale ci siamo riuniti in sede CAI prendendo tutte le precauzioni necessarie: vaccinazioni, igienizzazioni e mascherine.
Abbiamo avuto anche il coraggio di cantare con la mascherina, ma nessuno di noi ha “mollato”e ora siamo più che mai pronti per riprendere il cammino regolare.
Venerdì 28 aprile ci siamo recati a Ravenna su invito della locale Sezione del CAI, eravamo molto emozionati perché desiderosi di fare bella figura poiché era da gennaio che avevamo iniziato le prove. La prova generale, eseguita due giorni prima, è stata un mezzo disastro e speravamo proprio che si avverasse il detto per cui se la prova va male va bene lo spettacolo.
L’accoglienza è stata molto calorosa sia da parte dei dirigenti molto simpatici ed amichevoli che da un pubblico di persone attente ed interessate a ciò che ascoltavano e comprensive come quando, iniziando un canto nuovo che non avevamo mai eseguito in pubblico, siamo partiti col piede sbagliato. Con i loro applausi di incoraggiamento siamo ripartiti e abbiamo terminato l’esecuzione con onore. Alla fine del concerto gli applausi sono stati molto gratificanti ed è stato richiesto un bis da molti dei presenti; non siamo il coro della Scala, siamo dei dilettanti, come giustamente ci ha presentato la nostra maestra Franca Bacchelli, ma la gioia è stata tanta che ci siamo sentiti GRANDI ed ovviamente abbiamo generosamente concesso il bis cantando Il “Signore delle Cime”. Il merito della buona riuscita della serata non è stato solo di noi cantori anche se ci siamo impegnati per fare del nostro meglio, ma della pazientissima maestra Franca che ci ha guidato insegnandoci e sacrificando parte del suo tempo libero dalla scuola.
Con un inizio definito accettabile ed onorevole siamo pronti per continuare, difatti sabato 27 maggio alle ore 18 saremo nella Chiesa di Sant’Ignazio in occasione della manifestazione “Arte in Movimento” per un concerto intitolato “Santa Maria Signora della neve”. La stagione terminerà il 17/18 giugno a San Vito di Cadore per ricordare il 40esimo anniversario della morte del nostro amico e socio CAI istruttore Ignazio Contri avvenuta durante un corso di arrampicata sul Monte Pelmo. Riprenderemo a settembre con molta voglia di impegnarci perché vorremmo trasmettere a chi ci ascolta la gioia che proviamo nel cantare insieme e le emozioni dei canti che eseguiamo.
Carmen Gasparini


15 DICEMBRE 2019: METTI UNA DOMENICA AD URBINO

La domenica è quella del 15 dicembre scorso quando il Coro CAI Carpi è stato invitato assieme al Coro CAI Cesena ad Urbino dal coro Santa Maria de Cruce, per un pomeriggio di canti e convivialità.
Abbiamo accettato con molto entusiasmo questo invito per poter uscire dal solito giro di concerti e poterci incontrare con cori nuovi e, nel contempo, anche per avere l’occasione di visitare la mostra di Raffaello ed altri pittori allestita a Palazzo Ducale presso la Galleria Nazionale delle Marche.
Il viaggio è stato un po’ lungo, circa tre ora e mezzo, ma è andato molto bene. Appena arrivati siamo saliti a piedi – naturalmente come soci CAI non potevamo salire con l’ascensore. Abbiamo così potuto ammirare questa bellissima cittadina che fa parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua architettura che esprime un’importante fase storica ed artistica italiana. Il cuore antico di Urbino è circondato da alte ed imponenti mura costruite in mattone cotto e le due vie maggiori vie del centro s’incrociano nella piazza principale, dividendo così in due l’intricatissima rete di vie, stradine e viuzze della capitale del Montefeltro.
La maggior parte di noi si è subito recata a visitare la mostra ed il meraviglioso Palazzo per avere poi così il tempo di pranzare, o meglio fare uno spuntino, ed essere pronti alle 15 per iniziare le prove.
La Galleria Nazionale delle Marche ha sede nel Palazzo Ducale di Urbino e le sue collezioni derivano in larga parte da opere raccolte da chiese e conventi del territorio marchigiano.
La sezione più celebre è legata al Rinascimento urbinate, con due opere di Piero della Francesca ed altre degli artisti della corte di Federico da Montefeltro, oltre ad alcuni lavori di Raffaello. Esprimo un parere personale perché ho rivisto con gioia il quadro “La Muta” di Raffaello che mi ha dato più emozioni – forse perché l’ho vista in un contesto più ristretto e meno affollato- della famosa “Gioconda” di Leonardo esposta al Louvre.
Oltre la mostra abbiamo potuto visitare il Palazzo Ducale, costruito da Federico da Montefeltro quando la città era uno dei centri più importanti del XV secolo.
Suggestivi gli ambienti del percorso espositivo, l’Appartamento del Duca ospita alcuni dei più importanti capolavori del Quattrocento, come le opere di Piero della Francesca. C’è poi un gioiello del palazzo ovvero lo Studiolo, un ambiente piccolo rivestito da pannelli di legno finemente intarsiati con decorazioni scelte personalmente da Federico. Nell’appartamento della Jole si può ammirare l’Alcova del Duca, un grande letto finemente scolpito che ospitava le notti del Duca. Negli appartamenti della Duchessa è possibile vedere opere di Tiziano e ancora Raffaello. Queste sono alcune delle testimonianze dell’arte rinascimentale che il meraviglioso Palazzo Ducale custodisce, capolavoro da non perdere nell’immenso panorama culturale italiano.
Il luogo preposto al concerto era l’oratorio del Santissimo Crocifisso della Grotta, anche detto oratorio della Grotta o Grotte del Duomo, ed è situato sotto la Cattedrale. Ci sono quattro cappelle molto belle che presentano caratteristiche diverse. Noi abbiamo cantato nella Cappella del Crocifisso dove sono raffigurati, in stucco, i simboli della passione. I colori sono tenui e i lampadari in vetro di Murano abbelliscono ulteriormente l’ambiente, rendendolo quasi intimo.
Primi a cantare sono stati i cantori del Coro Santa Maria de Cruce poi il Coro CAI Cesena e, dulcis in fundo, noi. Tutti e tre i cori avevano la medesima caratteristica erano, cioè, cori misti, formati da donne e uomini.
Noi abbiamo presentato otto canti del nostro repertorio, diversi fra loro, in modo di offrire una visione di ciò che è una caratteristica del nostro coro, cioè la varietà di fra canti di montagna e popolari. Siamo stati molto contenti dell’esibizione perché erano canti dei quali eravamo sicuri avendoli già presentati in precedenti occasioni.
Due erano quelli sui quali eravamo un po’ meno tranquilli: “Metti l’agrifoglio” perché lo cantiamo soltanto in occasione del Natale e “Joska la rossa” che era stata cantata in pubblico soltanto altre due volte in quanto non è molto che l’abbiamo messa in repertorio. Però non posso sorvolare sul fatto che alla fine ci sono stati applausi scroscianti ed anche dei “bravi” quindi eravamo a dir poco esultanti.
Per completare il bel pomeriggio, scendendo per scale alle quali noi, abitanti della pianura, non siamo abituati, ci siamo trovati in una bella sala dove era stata allestito un a dir poco meraviglioso buffet che abbiamo molto apprezzato, tanto che alla fine non c’era rimasto quasi niente. Grazie ancora agli amici di Urbino per questo splendido regalo.
Ci siamo incamminati per raggiungere il pullman e qui abbiamo potuto godere ancora della visione di questa splendida cittadina ornata con le luci natalizie, che hanno reso ancor più suggestiva questa nostra passeggiata su e giù per il paese.  Abbiamo perciò chiuso in bellezza quest’anno.
Ricordiamo gli ultimi concerti dove abbiamo avuto l’occasione di cantare: il 15 settembre a Capanno Tassoni, il 12 ottobre al Gorizia con il Coro CAI Bologna, il 23 novembre in San Rocco per Armonia del Canto assieme alla Corale Savani ed al Coro Andreoli di Rovereto, anche quest’ultimo diretto dalla nostra bravissima maestra Franca Bacchelli.
Dopo le festività riprenderemo l’attività in previsione dei festeggiamenti del 2020 per il 75° della nostra sezione CAI e per il 50° anniversario del Rifugio “Città di Carpi” ai Cadini di Misurina.
Riprenderemo in numero maggiore perché saranno presenti anche cinque nuovi elementi che accogliamo con gioia ed invitiamo, chi può essere interessato a presenziare alle prove che teniamo ogni martedì alle 21 nella Sala delle Stelle Alpine. Non possiamo esimerci dal ringraziare tutti coloro che ci seguono e che sono presenti alle nostre esibizioni, speriamo di veder aumentato il numero dei nostri sostenitori.
Carmen Gasparini


PRIMAVERA 2018

Il coro, uno dei fiori all’occhiello del CAI Carpi, continua imperterrito ad affilare le ugole.
Dopo la pausa estiva infatti abbiamo ripreso con immutato ritmo e non poteva che essere così trattandosi di musica.
Il 27 ottobre 2017 al circolo Gorizia abbiamo ricordato la ritirata di Caporetto con alcuni canti degli alpini intercalati da letture che si richiamavano alle genti delle zone di guerra che hanno dovuto lasciare i loro paesi.
Il 25 novembre presso la  Casa dello Sport “Tina Zuccoli” di Rovereto s/S abbiamo partecipato, assieme ad altri due cori, alla manifestazione Armonia delle Voci delle Voci delle corali Terre d’Argine.
E’ il secondo anno che si svolge questa rassegna che ha riscosso molto successo. Da parte nostra possiamo dire che l’atmosfera che si era creata ci ha aiutato ad esprimere al meglio il nostro entusiasmo per il canto e siamo stati molto apprezzati. Merito anche della maestra Franca Bacchelli che aveva preparato un repertorio allegro, ma anche ricco di emozioni.
E poi c’è il futuro…
Il giorno 14 marzo ore 21 al cinema Corso nell’ambito di una serie di film dedicati alla montagna e specialmente al nostro Appennino ci esibiremo con quattro canti molto belli, non li anticipo così sarete più invogliati a venire per scoprire quali saranno.
Nella ricorrenza della Festa della Liberazione, il 25 aprile andremo sui monti dell’Appennino, come abbiamo fatto gli anni scorsi, e ricorderemo questo importante avvenimento della nostra patria con alcuni canti del nostro repertorio. Ancora non è stata stabilita la località.
Altro appuntamento molto importante al quale non potete mancare, sabato 16 giugno ore 21 presso la sala liturgica (Chiesa nuova) di Quartirolo, ospiteremo il coro CAI  di Ferrara che ci ha ospitato qualche anno fa. Speriamo per loro che non ci sia la nebbia come quando siamo andati là perché al ritorno era molto fitta, l’autista ha sbagliato strada e siamo arrivati alla 3 di notte.
Ci saranno altre iniziative in corso e ne parleremo più avanti dando notizie precise.
Sono ormai 10 anni che cantiamo insieme, avendo debuttato a Capanno Tassoni il 21 settembre 2008, siamo diventati perciò un gruppo molto affiatato, ma molto aperto a nuovi compagni che non si troveranno isolati, ma saranno aiutati ad integrarsi sia da noi che dalla nostra bravissima maestra Franca.
Le prove ci sono tutti i martedì, non festivi, alle ore 21 nella sala delle Stelle Alpine presso la nostra sede. Potete venire ad assistere alle prove e decidere liberamente se venire a far parte del nostro gruppo di amanti della montagna e dei canti, o stare a casa e dormicchiare davanti alla televisione. Vi aspettiamo se non come coristi almeno come spettatori sostenitori.
Carmen Gasparini


25 APRILE 2018

 In occasione della Festa della Liberazione il CAI ha organizzato, nell’ambito della manifestazione  denominata “Sentieri Resistenti” un’escursione nel cosiddetto Anello di Toano (RE). Come consuetudine si alterna il camminare alle letture di brani, lettere, poesie che ricordano fatti della resistenza opposta alle truppe nazifasciste  nel nostro Appennino. In particolare, le letture vengono fatte in luoghi che ricordano il sacrificio delle nostre genti che hanno combattuto per darci la libertà.
Anche il nostro coro ha partecipato attendendo i camminatori nella magnifica Pieve di Toano, veramente alcuni di noi hanno partecipato all’escursione e al ritorno nel pomeriggio hanno avuto il coraggio di cantare, ci hanno detto che avevano serbato il fiato per poterlo fare.
Il concerto diretto sempre dalla maestra Franca Bacchelli si componeva di tredici canti dedicati alla guerra, alla bellezza delle montagne, alla nostalgia dei luoghi lasciati e all’amore nelle sue espressioni sia struggenti, sia giocose. Il pubblico sembra aver gradito l’esibizione canora poiché, grazie alla maestria della direttrice. Alla perfetta acustica del luogo e all’impegno di tutti i coristi, a ottenuto calorosi applausi. La festosa ed assolata giornata si conclude con una gustosa merenda apprezzata da tutti i partecipanti:  “tutti i salmi finiscono in gloria”.
Carmen Gasparini


1° MAGGIO 2015: CORTILE DEL PALAZZO PIO

È arrivata la primavera e cosa c’è di meglio di una bella cantata?
Questo l’ha pensato anche il maestro Pietro Rustichelli che ci ha organizzato un concerto con la banda municipale della quale è direttore.
Così, come prima uscita del 2015, abbiamo cantato nel cortile d’onore del Palazzo Pio venerdì 1° maggio. Sulle prima l’orario ci è sembrato infausto perché le 15,30 ci sembrava un po’ troppo presto considerando che normalmente ai primi di maggio comincia a fare caldo, ma dopo di noi in piazza c’erano i gruppi rock, quindi abbiamo dovuto accettare l’orario che ci era stato proposto dall’amministrazione comunale.
E ci è andata più che bene perché all’ultimo canto hanno iniziato a cadere le prime gocce di pioggia quindi abbiamo potuto eseguire tutto il repertorio concordato.
Questo concerto, col nome di ECHI DI TRINCEA, ha voluto ricordare il Centenario della 1° guerra mondiale ed il 70° anniversario della liberazione ed era in ricordo di coloro che hanno combattuto, difatti sia i nostri canti che i brani eseguito dalla banda, ricordano questi eventi.
Abbiamo Ricordato coloro che sono tornati: Campane di Montenevoso, Benia Calastoria.
Quelli che hanno combattuto: Era una notte che pioveva.
Chi a casa pregava per il ritorno del proprio caro: Ai preat.
Chi è caduto: Stelutis Alpinis ed infine il Signore delle Cime, la preghiera che ricorda chi è rimasto lassù in montagna.
Il concerto si è aperto con l’Inno di Mameli e a conclusione abbiamo cantato la Canzone del Piave.
Pensiamo che sia stato un bel pomeriggio, per noi che abbiamo cantato e per il numeroso pubblico che ci ha supportato cantando insieme a noi i brani di inizio e di fine concerto. Particolarmente sentito è stato l’Inno di Mameli che ha visto il pubblico alzarsi spontaneamente per cantarlo insieme a noi.
Ci sono in previsione altri concerti di cui il primo sarà nel pomeriggio del 20 maggio, giorno del Patrono, sempre nel cortile d’onore del Palazzo Pio per una rassegna di cori.
Poi la sera del 24 giugno cantando prenderemo la “guazza di S.Giovanni” a Cortile.
Probabilmente andremo in collina a Montombraro.
Infine l’8 luglio nel cortile di San Rocco col Teatro di Corte.
Pensiamo che, come primo anno in cui siamo diretti dal maestro Pietro Rustichelli, possiamo dirci molto contenti. Naturalmente accoglieremo molto volentieri coloro che vogliono unirsi a noi. Un caro saluto canoro da tutto il CORO CAI CARPI.
Carmen Gasparini


2012 UN ANNO…

L’asserto “canta che ti passa” dallo scorso maggio è diventato dubitativ.
Ci eravamo lasciati alla ricorrenza del XXV aprile, nella piovigginosa, ma ancor più fiabesca Casetta dei Pulledrari a Maresca, Crinale Toscano dell’Appennino, poi il 20 e 29 maggio sono entrati di prepotenza nelle nostre viscere, che tuttora non hanno ancora abbandonato.
Ripreso dopo un po’ le prove, ci siamo lanciati nell’avventura della Settimana Nazionale dell’Escursionismo con esibizione sulle sponde del Lago Santo Modenese a metà Settembre; altro ambiente da favola con il Giovo che si specchia nel laghetto circonfuso da una superba vegetazione autunnale. Mancava solo il sonoro a cui abbiamo provveduto sia la mattina che il pomeriggio: indimenticabile!
Due esibizioni indoor, al Gorizia per l’Università Libera Età Natalia Ginzburg e al Guerzoni per l’Oasi La Francesa, riscontrando in entrambe che le melodie della Montanara sono più vispe che mai.
Ed arriviamo alle chiamate all’invito rivolto alle Sezioni e ai Cori CAI dell’Emilia-Romagna a tenere concerti presso di loro al fine di raccogliere fondi per la “Ricostruzione degli Istituti Scolastici di Carpi” danneggiati dal terremoto.
Il CAI di Reggio Emilia, come di consueto, ogni anno a Natale porge gli auguri si propri soci tramite un coro Alpino; sono intervenuti il Coro Monte Cusna di Reggio Emilia, il Coro La Martinella di Firenze, il Coro Mariotti di Parma, perfino la SAT di Trento. Questa volta hanno deciso per un po’ meno lustro e per un po’ di solidarietà, chiamando noi! Mercoledì 19 dicembre al Teatro Corso di Rivalta, con ingresso ad offerta libera, per il motivo sopra citato, ci siamo quindi esibiti davanti agli amici reggiani, presentandoci come musicalmente certamente un po’ meno professionali dei più blasonati predecessori, ma con motivazione e passione non minore. Possiamo dire di aver ottenuto un discreto successo musicale, assieme ad una alquanto generosa raccolta di fondi, il giorno dopo subito versata sul conto appositamente aperto dal Comune di Carpi.
Ancora un sentito Grazie agli amici CAI di Reggio Emilia.
Due giorni dopo, venerdì 21 dicembre, siamo alla sede CAI di Piacenza; stesso contesto annuale degli Auguri di Natale, medesima loro scelta, ingresso sempre offerta libera. La differenza, quasi impercettibile, è che qui canta anche il Coro CAI di Piacenza, il loro Coro! Loro, come padroni di casa, si esibiscono per primi; cinque canti impeccabilmente eseguiti, con effetti e coloriture a noi ancora vaghe, tanto che, sfumato il lungo applauso-boato finale, qualcuno di noi, seppur sottovoce, si lascia scappare “adesso possiamo anche andare a casa”. E invece tocca proprio a noi; il primo canto, il secondo canto e così a seguire, mentre notiamo, e di questo chi è sul palco se ne accorge subito, che gli applausi si vanno via via intensificando, conferma evidente è l’espressione del maestro Alessandro Dallari. Chiusura finale con Signore delle Cime a cori riuniti, con spellata di mani dei presenti, non ci pare ancora vero. La generosità poi dei presenti, condivisa dalla Sezione, ha fornito una raccolta fondi che ci ha lasciato favorevolmente stupiti, se non ben celatamente commossi.
Grazie e grazie ancora al Coro CAI di Piacenza, da qui da noi preso a riferimento musicale, per si tanta espressione di solidarietà, anche qui immediatamente versata per i sopra citati motivi.
Giovedì 3 gennaio 2013 ci siamo recati a Frassinoro, al Teatrino Bucciardi, per un’esibizione nell’ambito delle manifestazioni Natalizie organizzate dal Comune. Ambiente quasi famigliare, raccolta ingresso conseguente, sempre comunque di ben accetta Solidarietà.
Prossimi impegni per il coro CAI Carpi: Sabato 9 marzo alla Sala Estense di Ferrara su chiamata del Coro CAI Ferrara nell’ambito della loro Decima Rassegna Corale. Sabato 20 aprile al nostro Circolo Gorizia con il Coro Comelico, Coro Nazionale a cui diamo importante valenza invitando fin d’ora i nostri soci a prenderne buona nota.
Sempre aperti a nuove adesioni con prove consuete al giovedì sera presso la sede CAI.
Dal coro CAI CARPI – Mario


28 LUGLIO 2009: UNA SERA D’ESTATE A SAN MARINO

Su invito di un’illustre responsabile dei CAI di Carpi, Ernestina Bagnoli, il 28 luglio mi reco con alcuni amici a San Marino per assistere ad un’esibizione del Coro CAI diretto dal maestro Alessandro Dallari.
Appena arrivata, in leggero anticipo, mi accoglie una scena quasi surreale: un grande spiazzo erboso con uno sfondo di magnifici pioppi ed un palco vuoto, su cui troneggia un leggio con sopra lo spartito dei canti di montagna.
Ma ecco, che pian piano, alla spicciolata, cominciano a salirvi i cantori: ora il palco è affollato. Il maestro è in mezzo a loro. Confuso nel gruppo ancora in movimento. Poi, come d’incanto, ciascuno trova il proprio posto, e, ad un cenno del maestro sul podio, ciascuno si concentra sulla propria parte.
Anche il brusio vivace del parterre cede ad un tratto ad un silenzio assoluto, pieno di attesa.
Inizia l’esecuzione dei vari canti di montagna (due anche in lingua francese) cantati dalle donne e dagli uomini separatamente. Solo quando “La Montanara ohè si sente cantare” si uniscono in un gran finale le voci maschili e femminili.
L’esecuzione, veramente nuova, di questo famosissimo canto suscita grande entusiasmo tra il pubblico e la richiesta del bis è accolta con gioia dal coro che poi riceve un’esaltante standing ovation da tutti.
Lo spettacolo si è quindi concluso tra la soddisfazione generale. Infatti, se all’inizio si poteva notare tra i coristi una certa trepidazione davanti ad un pubblico così attento, man mano che il programma si svolgeva, si percepiva una crescente forza e sicurezza di esecuzione, che si riflettevano anche negli atteggiamenti e nell’espressione dei volti dei cantanti.
Proprio come all’inizio di un’ardua salita in montagna ci può essere un certo timore; poi la costanza e l’impegno di ciascuno, l’amicizia dei compagni di cordata e l’esperienza della guida assicurano la conquista della vetta.
I nostri calorosi applausi possono forse aver contribuito a far sì che i cantanti mostrassero tutta la loro bravura!
Maria Vittoria Mora

21 SETTEMBRE 2008: DEBUTTO DEL CORO CAI DI CARPI

Domenica 21 settembre al Rifugio Capanna Tassone di Fanano, nello splendido scenario del nostro Appennino, abbiamo decisamente debuttato in pubblico!
Una tipica giornata autunnale di montagna ha accompagnato l’esecuzione della decina di canti in programma, con richiesta di bis finale, riscaldando di qualche grado il cordiale pubblico presente. Il presidente della nostra sezione CAI, Primo ZANFI, che, ancora una volta quando si tratta di attività sezionali non ha mancato di fornire il suo entusiasta e determinante contributo, ha portato i ringraziamenti della Sezione e gli auspici di molte recite future. Mentre il nostro socio, valente alpinista, don Luca BARALDI, porgendo i più affettuosi saluti del Vescovo mons. Elio TINTI (pure lui nostro appassionato socio), ha invocato Divina Benedizione sugli interpreti di queste melodie che magnificano il creato ed il suo Creatore.
Il CORO è un’altra attività che si aggiunge alle già molteplici svolte in Sezione, tutte tendenti ad una sempre più approfondita conoscenza della montagna, così come recita la parte iniziale dello Statuto del CAI. La nostra Sezione, vantando proprie, oltre a queste attività, una gradevole Sede Sociale ed un magnifico Rifugio, si pone, relativamente al numero dei soci in carico, tra quelle con maggiori attività qualificate.
Formatosi appena nell’autunno scorso nell’ambito della Sezione di CARPI del CLUB ALPINO ITALIANO, il Coro è composto attualmente di ventisei voci, metà donne e metà uomini ed è diretto dal meticolosissimo maestro Alessandro DALLARI, cortese nel tratto ma inflessibile nella interpretazione musicale, a lui sacra ed inviolabile.
Attingendo prevalentemente al repertorio popolare dei canti di montagna, come consuetudine dei cori alpini ma anche di altri cori, si sono ripartite le melodie solo maschili in voci virili marcate, femminili aggraziate, miste di entrambe. Questa interpretazione dei canti alpini non proprio canonica sta trovando sempre più gradimento nelle corali e nel pubblico, stante la componente femminile assai più propensa alla pace con l’Alpe, rispetto alla sola maschile, atavicamente in guerra con l’Alpe.
Ci presenteremo prossimamente in città, anche assieme ad altre corali locali. ben consci di essere gli ultimi arrivati sul palcoscenico, quindi con ancora notevoli timori reverenziali.
La sede sociale è quella del CAI, in via Cuneo n.51, dove al giovedì alle ore 21si tengono le prove; siamo in ventisei elementi, ma intendiamo ampliarci ulteriormente, invitando quindi gli amanti della montagna, vista attraverso le sue appassionate melodie, a far parte del nostro gruppo, perpetrandoci così nel “…  cantiam la montanara, e chi non la sa”.
                                                                                                                 La direzione CORO CAI CARPI