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CONCERTO DEL 22 SETTEMBRE 2024 IN OCCASIONE DEI 450 ANNI DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE

“Santa Maria, Signora della Neve” è la seconda strofa del canto che più rappresenta ogni coro del CAI e cioè il Signore delle Cime che solitamente viene cantato per ricordare chi ci ha lasciato. Da questo il parroco don Antonio Dotti ha iniziato il suo saluto per festeggiare i 450 anni della chiesa intitolata a S.MARIA DELLA NEVE e che, quando venne eretta, era una pieve di campagna
mentre ora è una parrocchia della nostra città.
450 anni sono molti, ma la chiesa che ricordiamo tutti come “la cèsa ed Quartirol” li porta molto bene grazie ai parroci che negli anni l’hanno curata e ai parrocchiani che hanno contribuito a formare una solida comunità.
Naturalmente padrona di casa era la Corale Regina Nives diretta dalla maestra Tiziana Cattini che era accompagnata al pianoforte dalla maestra Elena Cattini. Non è formata da molti elementi, ma, come dice Bepi de Marzi, non occorre essere in molti per fare del buon canto, e questi cantori lo fanno senz’altro.
Il loro è un repertorio classico che spazia da Bach, Mozart, Rossini quindi 1700-1800 a Berthier e Coulais secolo scorso, dando così un’immagine dell’evoluzione della musica in questi secoli. Sono stati molto bravi e anche il pubblico ha gradito molto la loro esibizione dimostrandolo con molti applausi.
Ovviamente il loro era un abbigliamento adatto al repertorio, sia le signore che gli uomini erano molto eleganti, poi siamo arrivati noi. Siamo saliti un po’ alla rinfusa, caso strano Mario Guaitoli (chiamato anche sergente nella neve) non ci aveva dato chiare disposizioni per entrare col solito inquadramento militaresco. Pantaloni neri e camicia amaranto con la “patacca” che ci denomina
come Coro Cai Carpi, insomma eravamo un po’ guasconi, ma per un coro che canta motivi montanari e popolari va benissimo.
L’ultima volta in cui abbiano cantato è stato il 30 giugno a Roncoscaglia, quindi il nostro repertorio non ha avuto dei canti nuovi perché anche noi siamo andati in vacanza. I nostri autori preferiti sono Bepi de Marzi, Pigarelli e altri; la nostra maestra Franca Bacchelli, per semplificare le cose, ha scovato un autore M.Maiero che è un allievo del grande Bepi de Marzi e sta seguendo le sue
orme scrivendo canti in dialetto friulano. La musica è bella, allegra, festaiola, ma le parole… !
Comunque poiché il pubblico carpigiano non conosce il dialetto friulano ce la siamo cavata bene.
La chiesa era gremita, si fa presto perché è piccola, ma ci dà più forza cantare quando il locale è pieno e poi, rinvigoriti dalle vacanze, abbiamo dato il nostro meglio (almeno per noi, non so per coloro che ci ascoltavano). Ma dagli applausi ricevuti, soprattutto quando abbiamo cantato Benia Calastoria, pensiamo di essere stati graditi.
Alcuni di noi mancavano al canto perché indisposti, ma non all’ascolto; perciò alla fine sono stati chiamati anche loro a far parte del gruppo. Mancava anche un altro cantore che proprio in questi giorni ci ha lasciato, Luca Mescoli che era con noi all’inizio della nostra avventura canora, ma poi ha dovuto lasciare per motivi di lavoro. Per lui ed anche per gli altri di cui non sentiamo più la voce rimane il ricordo nel nostro cuore.
Ci stiamo preparando per un altro concerto che sarà nella prima metà di dicembre, impareremo qualche canto nuovo, perciò, dobbiamo metterci subito al lavoro, la voglia e l’entusiasmo non ci mancano. Ripeto ancora l’invito, per chi volesse far parte del nostro gruppo, di venire il martedì alle 21 nella sala delle Stelle Alpine in sede, ascoltare non fa male a nessuno!

La Corale Regina Nives, con la direttrice Tiziana Cattini
Il Coro CAI di Carpi, con la direttrice Franca Bacchelli