22 Ottobre – Dal Lago Santo modenese all’Abetone

22 Ottobre 2017
Dal Lago Santo Modenese all’’Abetone… Lungo l’antica Via dei Remi
Con gli accompagnatori del Corso Escursionismo Base

Verrebbe da chiedersi… Cosa mai c’azzeccano i remi con l’ Appennino Modenese?
Eppure tra il XVI e XVII secolo questo attrezzo aveva un legame particolare con i nostri monti ed in particolari con gli alberi del bosco. Difatti gli abeti ed i faggi delle foreste di Cutigliano e dell’Abetone (che al tempo non esisteva ma la zona era conosciuta come passo di Boscolungo) ben si prestavano alla realizzazione di alberi ma soprattutto remi da impiegarsi nella costruzione di “galere” (nome delle antiche navi militari e mercantili utilizzate nel Mediterraneo) per il Granducato di Toscana.
Restava il problema del trasporto fino a Pisa, sede dell’arsenale; tenendo presente che al tempo le strade di montagna erano tutt’al più mulattiere disagevoli, chiaramente il sistema più semplice sarebbe stato il far fluttuare i tronchi fino al mare. Purtroppo la Lima, il fiume che nasce nella zona, non aveva una portata utile e comunque più a valle il suo percorso entrava nel territorio del Ducato di Lucca, stato con cui non correvano buoni rapporti.
L’alternativa era sfruttare le acque del fiume Serchio, in territorio dell’enclave granducale di Barga, stretta striscia di territorio che andava dal fondovalle fino al crinale appenninico. Fu stilato un accordo con il Ducato di Modena che concesse il permesso di tracciare un percorso di alta montagna che correndo parallelo al crinale nel territorio estense, permetteva di congiungere l’alto Sestaione, territorio toscano, con il territorio di Barga aggirando i domini lucchesi.
I tronchi venivano trascinati fino al Lago Nero risalendo la Valle del Sestaione; da qui partiva la Via dei Remi salendo fino al Passo della Vecchia, costeggiando il Lago Piatto, attraversando il Passo di Annibale per poi discendere alla Foce a Giovo ed infine risalire al Passetto aggirando il Monte Rondinaio. Finalmente si scendeva verso Barga, dove i tronchi venivano conservati vicino al fiume in un apposito capannone denominato Arsenale dei Remi, da cui è nato il toponimo “Arsenale” che tutt’oggi denomina il rione barghigiano. In primavera, quando il fiume Serchio raggiunge la sua portata massima, i tronchi venivano calati in acqua e condotti al mare. Pochi chilometri separavano la foce del Serchio con quella dell’Arno e quindi la possibilità di raggiungere l’Arsenale navale. Successivamente venne modificata la parte alta del percorso, piegando da Foce a Giovo verso il Lago Santo (la zona del parcheggio utilizzato dagli escursionisti ancora oggi si chiama Pian dei Remi) e da qui guadagnava il Valico della Boccaia per proseguire fino al Colle Bruciata ed iniziare la discesa verso Barga.
È documentato che nel 1791 il Granducato di Toscana cedette in affitto al comune di Barga l’Arsenale dei Remi, anche se non è dato sapere da quanti anni oramai la faticosa modalità di approvvigionamento fosse caduta in disuso, causa il passaggio ad imbarcazioni ben più moderne quale il veliero.

IL PERCORSO
Tappa molto affascinante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, anche se un po’ sciupata dagli impianti sciistici della Val di Luce; nella valle del Sestaione si attraversa una delle più belle foreste dell’Appennino Modenese.

Questo percorso è tappa dell’Alta Via dei Parchi, un itinerario di 500 km e 27 tappe da percorrere a piedi attraverso otto Parchi dell’Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
Per info: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/fruizione/altavia

Giunti all’ampio parcheggio nei pressi del Lago Santo ci incamminiamo per carrozzabile ed in pochi minuti raggiungiamo il lago. Dalle rive del Lago Santo si segue la comoda mulattiera (segnavia 519/523) che sale rapidamente al Lago Baccio, ai piedi di uno splendido vallone glaciale su cui incombono i dirupi della cresta dell’Altaretto e l’imponente mole del Monte Giovo (h0:20).
Seguiamo ora il sentiero CAI 521 costeggiando inizialmente il lago sul lato sinistro. Dopo aver attraversato un tratto di faggeta usciamo dal bosco e risaliamo ripidamente fino a portarci sotto la cima del M. Rondinaio Lombardo, in corrispondenza di un paletto segnavia. Con una breve digressione raggiungiamo l’evidente croce metallica m. 1825 (h1:20, libro di vetta). Tornati brevemente sui nostri passi, il percorso prosegue lungo il sentiero segnato e ricalca la lunga dorsale che unisce il Rondinaio al Rondinaio Lombardo in ambiente grandioso ed aperto. Raggiungiamo quindi la forcella posta sotto la verticale del Monte Rondinaio denominata Finestra del Rondinaio m. 1860 (h1:50).

Valuteremo l’eventuale salita alla cima del Rondinaio che si raggiunge seguendo a destra il sentiero 521 per poi volgere a sinistra sullo “00” giunti sul crinale (aggiungere circa 30/40 minuti a/r). Dalla vetta superbo il panorama: da una parte la Garfagnana, le Alpi Apuane fino al Golfo di La Spezia; dall’altra la Valle delle Tagliole con i minuscoli laghi Torbido e Turchino, l’aerea cresta che porta al Rondinaio Lombardo e l’immancabile tozzo profilo del Monte Cimone.

Dalla Finestra del Rondinaio seguiamo le indicazioni a sinistra per il Lago Turchino (segnavia 517A) e scendiamo nella conca delle Tagliole dove avvistiamo frontalmente il Lago Torbido e lo raggiungiamo direttamente con una evidente deviazione (mentre il sentiero volta decisamente a sinistra verso il Lago Turchino). Da qui risaliamo il segnavia 517 fino ad immetterci sullo “00”, che percorriamo a mezza costa verso Est fino a raggiungere Foce a Giovo m.1722, valico attraversato dalla via ottocentesca detta “Strada Ducale” (h3:00). Costruita tra il 1819 e il 1823, per volere della allora duchessa di Lucca, Maria Luisa di Borbone, come via di comunicazione col nord Italia senza dover attraversare i territori del Granducato di Toscana con cui non aveva buoni rapporti.
Da questo punto possiamo optare per 2 soluzioni di sentiero che si ricongiungono al Passo della Vecchia:
• con traversata a mezza costa sempre sul versante emiliano ci si porta al Passo di Annibale m. 1799 (h3:30), ove la leggenda narra sia passato, nel 217 a.C., il condottiero cartaginese nella sua epica avanzata verso Roma. La vista si apre sulla valle del Rio delle Pozze, ribattezzata Val di Luce e notevolmente antropizzata dalle infrastrutture sciistiche. Il Lago Piatto si trova più avanti proprio sotto una seggiovia; poco dopo si incontra il Passo della Vecchia (h.3:50).
• si prosegue sul crinale (segnavia 00) per raggiungere in successione le cime Femmina Morta m.1881 e l’Alpe Tre Potenze m. 1940 (h4:20), il cui nome deriva dal fatto che essa segnava il confine fra tre antiche potenze, ovvero il Granducato di Toscana e i Ducati di Modena e Lucca
Dal Passo della Vecchia la via più diretta si mantiene in cresta fino al M. Gomito e poi scende all’Abetone. Percorso preferibile è invece quello che dal passo scende alle rive dello splendido Lago Nero m.1730, dove si trova un rifugio con locale sempre aperto (h4:30). La discesa finale avviene a mezza costa nella valle del Sestaione (segnavia 102), attraversando ambienti forestali di rara e primordiale bellezza, con faggi e abeti giganteschi e rocce incrostate di muschi e licheni. Ormai in vista della val di Lima, circa a quota m.1350 (h6:00), si incrocia una strada forestale che porta comodamente alla Consuma (h6:30), località posta sulla strada statale distante circa 600m dal parcheggio dell’Abetone.
La rinomata meta sciistica e turistica è sede comunale e si trova sull’omonimo valico un tempo detto di Boscolungo dal nome della vicina foresta; di qui passa la strada tra Modena e Lucca, terminata nel 1781 e prima rotabile moderna ad attraversare l’Appennino settentrionale

Ritrovo al parcheggio della Stazione delle Corriere di Carpi (viale Peruzzi): ore 6,00

Viaggio in pullman (previo raggiungimento dell’adeguato numero di iscrizioni). AFFRETTATEVI!!

Area geografica: Alto Appennino Modenese
Percorso a piedi: sentieri 523: Lago Santo m.1501, Lago Baccio m.1580 – 521: Rondinaio Lombardo 1825, Finestra del Rondinaio 1860 – 517°/517: Lago Torbido, Foce Giovo m.1722 – 519: Passo di Annibale m.1799, Passo della Vecchia, Lago Nero m.1730 – 102: Val Sestaione, quota m.1350 strada forestale (segnavia 7/8) per la Consuma m. 1340 Dislivello: + 960; -1120 m Lunghezza del percorso: 13 km
Tempo di percorrenza: circa h6:30 (aggiungere almeno 1 ora con le cime Rondinaio e Alpe Tre Potenze)
Difficoltà: E
Punti di appoggio: Rifugi al Lago Santo, Lago Nero (bivacco), abitato dell’Abetone
Approvvigionamento acqua: NON GARANTITA, sulle carte topografiche sono segnalate diverse fonti lungo il percorso ma, causa le note condizioni climatiche degli ultimi tempi, potrebbero essere asciutte.
Cartografia: Carta dei sentieri Alto Appennino Modenese – 1:25.000

Per info e prenotazioni:
392-9800202 Andrea
In sede, presso la segreteria, nei giorni di apertura (Martedì e Venerdì dalle 21 alle 23)
Tel. 059/696808