DocuCarpi 2019

DocuCarpi 2019 è una rassegna cinematografica inerenti la Montagna organizzata dal Cinema Corso con la collaborazione del Club Alpino Italiano sezione di Carpi. La rassegna prevede la proiezioni 8 tra film e documentari con la partecipazione di un ospite che presenterà il film e a fine proiezione risponderà alle domande del pubblico.

Proiezioni alle ore 15.30 e alle 21.15 – Ingresso singolo: 4 Euro, abbonamento a tutti gli 8 film della rassegna: 24 Euro. 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI:

 

Mercoledì 30 Gennaio ore 15.30 e ore 21.15 – LA PRINCIPESSA E L’AQUILA

  • Genere: Documentario, Avventura, Sport
  • Regista: Otto Bell
  • Durata: 87′

Con introduzione della nostra socia e grande viaggiatrice Olivetta Daolio

La tradizione dei cacciatori con le aquile, presso le popolazioni nomadi della Mongolia, ha duemila anni di storia. Il metodo per questo tipo di caccia, a volpi, lupi e altri animali, si tramanda di padre in figlio, laddove la persona mostra una propensione spiccata per la collaborazione con l’aquila. Quando cioè, per dirla come loro, “ce l’ha nel sangue”. Aishoplan è una ragazzina di tredici anni che, diversamente dalle amiche, non ha mai avuto paura di un’aquila né di arrampicarsi in altissima montagna per catturare il suo personale aquilotto all’indomani dello svezzamento e crescerlo e addestrarlo secondo gli insegnamenti del padre. Incredibilmente dotata e determinata, con il supporto della famiglia, Aishoplan ha scelto di diventare la prima cacciatrice con le aquile di sesso femminile, nonostante il parere contrario di molti anziani della sua comunità.


Mercoledì 6 Febbraio ore 15.30 e ore 21.15 – IL CANTO DEL RITORNO

  • Genere: Documentario
  • Regista: Alessandro Scillitani
  • Durata: 50′

Il regista Alessandro Scillitani sarà presente in sala per rispondere a fine proiezione alle domande degli spettatori

Un viaggio a piedi, a passo lento, partendo da Amatrice e passando per Accumoli, Arquata del Tronto, Castelluccio, Norcia, fino a Visso.
La dea degli Abissi tuona ovunque nella nostra penisola, come un drago addormentato che talvolta muove la propria coda incurante delle nostre anime.
Eppure c’è chi resiste.
Al di là delle costruzioni e ricostruzioni sbagliate, degli errori dell’uomo, della rabbia per l’assenza dei soccorsi e delle polemiche, l’intenzione del documentario è di soffermarsi sulle storie di resistenza, i racconti virtuosi.


Mercoledì 13 Febbraio ore 15.30 e ore 21.15 – ITACA NEL SOLE

  • Genere: Documentario
  • Regista: Fabio Mancari e Tiziano Gaia
  • Durata: 76′

L’istruttore di alpinismo Nicola Bertolani introdurrà il film e risponderà a fine proiezione alle domande degli spettatorI

Il film si inserisce nel filone delle “recherche”, perché Motti è una figura ancora in gran parte inesplorata e il primo atteggiamento a cui ci spinge è quello di “andarlo a cercare”. Il film lo farà, oltre che con l’ausilio del materiale d’archivio a disposizione, attraverso un percorso corale di voci, testimonianze e azioni di chi lo ha conosciuto, ha arrampicato con lui, gli è stato accanto nei momenti privati, oppure di chi, non avendolo conosciuto, ne è stato affascinato dagli scritti e dal pensiero. La montagna sarà la grande protagonista del film, ma non si pensi a un documentario di pareti e corde, linee verticali e chiodi da roccia. Sarà una montagna in gran parte allegorica, così come la intendeva Motti; quel tipo di montagna che spinge l’uomo a grandi sfide e ad ancor più grandi interrogativi: chi siamo? dove andiamo? qual è il nostro destino? cosa c’è laggiù, oltre l’ultima vetta?
“Itaca nel Sole” diventa un titolo-testamento su cui appoggiare, più che la nuda mano dello scalatore, cuore e mente per capire chi si cela davvero dietro uno dei protagonisti del dibattito alpinistico e filosofico del Novecento italiano.


Mercoledì 20 Febbraio ore 15.30 e ore 21.15 – DAWSON CITY

  • Genere: Documentario
  • Regista: Bill Morrison
  • Durata: 120′

L’esperto di conservazione film Andrea Peraro della cineteca di Bologna introdurrà brevemente il film e si fermerà a fine proiezione a rispondere alle domande dei presenti.

Dawson City, Yukon, Canada. Tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti, ultimo avamposto della civiltà yankee (in preda alla febbre dell’oro), al di là un deserto gelato, dove nacquero molte fortune americane. C’è un cinema e i film arrivano, con anni di ritardo; poi però rispedire indietro le pellicole è troppo costoso. A fine anni Settanta, scavi in quello che era stato un campo da hockey ne riportano alla luce un piccolo giacimento, preservato nel ghiaccio. In molti casi, si tratta di film dati per perduti. Bill Morrison usa il found footage per montare una “travolgente ballata sugli anni della corsa all’oro, fatta di newsreel, comiche e melodrammi; il suo discorso stabilisce un parallelo tra gli anni pionieristici del cinema e l’insediamento americano nella sua più remota frontiera” (Sophie Mayer). Presentato a Venezia, dove ha suscitato stupore ed emozione, il film di Morrison reca il valore aggiunto della sua storia: come se le persone sullo schermo si fossero appena svegliate da un lungo sonno nel ghiaccio, fantasmi convocati a narrare la propria lontana avventura, parte della storia americana del Ventesimo secolo.


Mercoledì 27 Febbraio ore 15.30 e ore 21.15 – L’ARITMETICA DEL LUPO

  • Genere: Documentario
  • Regista: Alessandro Ingaria
  • Durata: 38′

L’esperto di lupi e nostro socio Matteo Carletti introdurrà la proiezione del film ed alla fine risponderà alle domande degli spettatori.

Il lupo viene sempre rappresentato come sottrazione. Chi ha a che fare con questo animale, in modo particolare i suoi detrattori, spesso lo vedono come elemento che sottrae qualcosa. Invece la morale di questo documentario è che non c’è morale. Il lupo non è addizione né sottrazione. Semplicemente, svolge il suo compito, siamo noi a dargli di un sacco di connotati.


Mercoledì 6 Marzo ore 15.30 e ore 21.15 – L’APPENNINO CHE SUONAVA

  • Genere: Documentario
  • Regista: Alessandro Scillitani

Il regista Alessandro Scillitani sarà presente in sala per rispondere a fine proiezione alle domande degli spettatori.

Viaggio ideale nei luoghi dell’Appennino reggiano in cui vissero e operarono i suonatori popolari tra fine ‘800 e metà degli anni ’70 del 900. Viene tracciato il profilo di un periodo in cui la musica era al centro della vita della comunità, e le danze antiche erano ancora presenti.


Mercoledì 13 Marzo ore 15.30 e ore 21.15 – FINALE ’68

  • Genere: Documentario
  • Regista: Gabriele Canu
  • Durata: 65′

Il regista Gabriele Canu e l’autore del libro Michele Fanni saranno presenti in sala per rispondere a fine proiezione alle domande degli spettatori.

Finale Ligure viene considerata, a diritto, la patria dell’arrampicata sportiva. Tuttavia, accogliendo solo ed esclusivamente questo punto di vista, si corre il rischio di porre a margine e dimenticare tutto quello che e’ stato il prima. Per molti anni Finale e’ stata terrain d’aventure dove l’alpinismo esplorativo furoreggiava. Anni di cui incredibilmente sappiamo poco o niente, benche’ nei fatti, siano all’origine di tutto quel particolare fenomeno sportivo-culturale che si e’ in seguito sviluppato su queste pareti.
Lo scopo di questa ricerca-viaggio puo’ essere riassunto in un singolo proposito: evitare la cronica perdita di memoria alla quale spesso ci troviamo sottoposti, a causa di una certa tendenza contemporanea che predilige il rapido e asettico consumo dei luoghi a discapito di ogni identita’ locale. Corriamo, infatti, un grave rischio: appiattire ogni profondita’ che articola e definisce le nostre prospettive in relazione agli spazi con i quali andiamo a confrontarci. Abbandonare alle ortiche il passato significa, in questo senso, impoverire irrimediabilmente il nostro modo di vivere e conoscere questo territorio.
Attraverso il documentario ripercorreremo alcune linee che per prime solcarono le pareti, allora inviolate, concatenandole a piedi in un percorso lungo e affascinante. Oltre alle immagini del nostro cammino verticale verranno presentate, in questo lavoro, diverse interviste con i protagonisti di allora: raccoglieremo cosi’ le storie che informarono l’identita’ di questi luoghi.


Mercoledì 20 Marzo ore 15.30 e ore 21.15 – APPENNINO

  • Genere: Documentario
  • Regista: Emiliano Dante
  • Durata: 66′

Il regista Emiliano Dante sarà presente in sala per rispondere a fine proiezione alle domande degli spettatori.

Un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L’Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremotati di Norcia e di Montereale-Camposanto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico.