I Fantalpici – Gran Pilastro 3510m

I Fantalpici – Gran Pilastro 3510m

Sabato e Domenica 16-17 Luglio 2022
Gran Pilastro (3510 mt)
Alpi Aurine

La richiesta di partecipazione all’uscita si effettua esclusivamente online compilando il modulo a fondo articolo. L’accettazione all’uscita sarà subordinata dalla verifica delle competenze alpinistiche del richiedente e della disponibilità dei posti.

Itinerario alpinistico d’impegno medio (AD). Sino al Rifugio Gran Pilastro: E/EE sentiero escursionistico per esperti ed EEA per la presenza di un breve e facile tratto con funi metalliche.
Nel tratto dopo il rifugio, sulla via normale alla cima, è facile incontrare tratti innevati o ghiacciati anche in piena estate, soprattutto sulla cresta finale

  • Cartografia: Valle Aurina, Val di Vizze – Monti di Fundres, Gran Pilastro
  • Dislivello: primo giorno 1000 mt, secondo giorno circa 800 mt.
  • Attrezzatura: Ramponi, piccozza, un cordino dinamico di almeno 3 metri, un paio di moschettoni a ghiera, abbigliamento adeguato per l’alta quota.
  • Per il pernottamento in rifugio: sacco lenzuolo, ciabatte
  • Posti disponibili: 8
  • Ritrovo: Parcheggio Piscine di Carpi ore 5:45, partenza ore 6:00
  • Contributo di partecipazione: Soci CAI 10 €, leggi il regolamento uscite sezionali
  • Percorso automobilistico: Carpi, Autostrada A22, uscita Vipiteno/Sterzing. SP508 della Val di Vizze, fino a Sasso/Stein.
  • Accompagnatori: Marco Bulgarelli, Paolo Lottini, Alessia Giubertoni, Monica Malagoli

Giorno 1

  • Punto di partenza:Terzo tornante della statale Val di Vizze (1718 mt)
  • Punto di arrivo: Rifugio Gran Pilastro – Hochfeilerhütte (2710 mt)
  • Dislivello complessivo: Circa 1000 mt.
  • Tempo di Percorrenza: Indicativamente 3 ore

Con l’auto risaliamo la Val di Vizze fino a raggiungere Sasso (Stein), ultimo paese della valle oltre il quale la strada si inerpica con una serie di tornanti in direzione Passo di Vizze. Parcheggiamo in coincidenza del terzo tornante (1718 mt) dove troviamo, sulla destra, le indicazioni per il Rifugio Gran Pilastro (segnavia 1).

Una volta inforcato il sentiero 1, si guadagna rapidamente quota nella Valle di Sottomonte superandol’impetuoso rio di Sopramonte e poi salendo attraverso boschi, pendii cespugliosi, mughi e prati inframezzati da pietre e rocce. Procedendo, la valle piega verso nordest con splendida vista che si estende sino al crinale principale con le impressionanti vette del Gran Pilastro e della Punta Bianca. A poca distanza dal Rifugio Gran Pilastro (Hochfeilerhütte) compare nel fondo valle, alla nostra destra, l’immensa lingua crepacciata dalla Vedretta del Gran Pilastro. Il sentiero guadagna il rifugio (2710 mt –circa ore 3 dalla partenza) con un breve tratto attrezzato con facili funi metalliche presenti proprio sotto al rifugio. Dopo una rinfrescante pausa al rifugio, sullo sfondo impressionante delle montagne e dei ghiacciai circostanti, chi lo desidera, in attesa della cena, puó intraprendere la conquista del Piccolo Gran Pilastro (2715 mt – croce e libro di vetta), una piccola elevazione a pochi metri dal rifugio. Cena e pernottamento al rifugio.

Giorno 2

  • Punto di partenza:Rifugio Gran Pilastro – Hochfeilerhütte (2710 mt)
  • Punto di arrivo: Cima del Gran Pilastro (3510 mt) – e ritorno al parcheggio in Val di Vizze
  • Dislivello complessivo: Circa 800 mt in salita e circa 1800 mt in discesa.
  • Tempo di Percorrenza: Indicativamente 6 ore

Si intraprende la salita dal sentiero che passa alle spalle del rifugio tagliando diagonalmente il pendio, verso sinistra. Raggiungiamo un tratto di roccette esposte (funi metalliche fisse) in un punto caratterizzato dalla presenza di numerose stelle alpine (vietato coglierle! Solo foto!). Scavalcata la paretina, si raggiunge l’ampia spalla soprastante; la rimontiamo lungamente verso destra, con facili roccette, mantenendoci lungo l’orlo del burrone che precipita in direzione del rifugio e della Vedretta del Gran Pilastro. La faticosa e lunga salita è normalmente sgombra dalla neve nella seconda parte dell’estate, ma probabilnente la troveremo giá sgombra di neve. Raggiungiamo una radura dove numerose lastre di roccia sono disposte verticalmente come tante lapidi. Da qui la pista si innalza bruscamente divenendo assai ripida e faticosa. Guadagniamo una forcellina (circa 3250 mt) dove ci affacciamo sull’altro versante occupato dalla Vedretta di Quaira Bianca (Weißkarferner). Il seguito del percorso appare da qui chiaro ed evidente: dobbiamo risalire la sinuosa ed esile cresta che conduce direttamente al punto più elevato. La difficoltà è strettamente legata alla presenza o meno di tratti innevati che possono rendere l’ascensione assai impegnativa anche in piena estate richiedendo l’uso di piccozza e ramponi. Gli ultimi 50 – 60 metri sono spesso ghiacciati e assai esposti su entrambi i versanti richiedendo estrema attenzione e sfruttando eventuali gradinature già presenti nel manto nevoso. Nei periodi nei quali scompare l’innevamento, il tracciato si trasforma in un’innocua salita tra instabili lastroni rocciosi. Dalla croce di legno sulla cima del Gran Pilastro, a (3510 mt – libro di vetta – ore 2,40 dal Rif. Gran Pilastro – ore 5,40 dalla partenza) il panorama è sconfinato: Mentre la Valle dello Zillertal con il bacino idrico Schlegeisspeicher sta letteralmente ai nostri piedi, nelle giornate limpide lo sguardo spazia sulle vicine cime di 3000 metri come l’Hochferner, le cime del Mesule (Großer Möseler) e la Punta Bianca (Hoher Weißzint), l’appartato mondo montano della Val di Fundres con il Picco della Croce (Wilde Kreuzspitze) a due punte, le Dolomiti e, in territorio Austriaco, i massicci dello Schrammacher, dell’Olperer e il Fußstein

Il pilastro di confine accanto alla croce di vetta che attraversa il Gran Pilastro, segna il confine tra Italia e Austria.

Dopo le foto di rito, si scende dall’itinerario di salita.