Nel prossimo Notiziario (“In Vetta”):

Nel prossimo Notiziario (“In Vetta”):

Nel 1946 avevo 10 anni e partecipavo ai soggiorni montani su Appennini e Dolomiti organizzati da don Vincenzo Benatti, don Ivo Silingardi e don Giuseppe Tassi. Poi più grandino, ho frequentato le Dolomiti collezionando rifugi (allora si mettevano le targhette sull’alpenstock di legno) compiendo traversate lunghissime con dislivelli importanti, per me memorabili, e a volte complicati, senza alcuna attrezzatura di sicurezza. Per “biografia di un socio” in questo numero conosciamo Pier Giuseppe Levoni, 89 anni, socio Cai a Carpi fin dal 1953, maestro, preside, a lungo consigliere comunale, poi vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

C’è un luogo, al confine tra l’Appennino modenese e bolognese, Fanano e Lizzano in Belvedere, che racconta la battaglia di Riva Ridge, sulla Linea Gotica, verso il finire della seconda guerra mondiale. Il Museo della Riva è un’idea di Massimo Turchi, socio Cai e Guida escursionistica. Massimo è anche curatore del sito Officina della Memoria e, in Italia, del cammino europeo Liberation Route Europe, rete di cammini che percorrono i luoghi di resistenza e liberazione dal Nazifascismo. Lo abbiamo incontrato.

E’ iniziato a Carpi il Family Cai. Siamo andati in Lessinia, alle grotte di Fumane e tra la natura su ponticelli sul torrente Breonio. 41 iscritti, di cui 18 bambini con ii loro genitori, accompagnati tra fischietti e girandole da Lucia, Sandra, Felicia, Patrizia, Nelson. Prossimo appuntamento il 6 luglio.

L’escursione preistorica proposta da Rachele Discosti ci porta a 1700 metri di altitudine, sul Monte Bagioletto, una vetta dell’Appennino reggiano situata nell’area del Monte Cusna, sito di forte interesse per il periodo Mesolitico nella nostra regione. Qui, gli scavi e le indagini realizzate negli anni Settanta hanno infatti portato alla luce non una, ma ben due aree di frequentazione preistorica datata a circa 8000 anni fa!

Le Cascate a Serramazzoni di Bucamante, del Rio delle Borre, le cascatelle Travertine, sono i territori scelti da Rino Cipolli per la rubrica “scatti in Appennino”.

La mattina del secondo giorno inizia con il trasferimento in autobus a Positano, dove inizierà la seconda tappa del nostro giro della Penisola Sorrentina. Finito il rifornimento di cibo e acqua iniziamo il nostro cammino; primo traguardo di giornata è il Monte Comune, a 880 m di quota. Per arrivarci ci separano circa 650 m di dislivello, che percorriamo a passo costante e calibrato, considerando la lunghezza della tappa odierna e il caldo che già si fa sentire e che ci fa gustare appieno i brevi tratti ombreggiati. E’ un passaggio, raccontato da Jacopo Carducci, della gita promossa dalla nostra sezione alla penisola sorrentina.

34 invece i partecipanti dell’escursione il primo maggio all’Anello di Borgogno in Appennino Reggiano. accompagnati da Luisa, Ernestina e Loris.

E poi c’è il Wine Trekking, organizzato dalle SASS il 18 Maggio scorso. 27 i partecipanti all’Eremo di Monte Paolo e alla Cantina Valpiani, tra gabbiani e cinghiali.

Passeggiando per i boschi o nei prati sia in autunno, ma anche in primavera od estate ci possiamo
imbattere in strane palline bianche o grigiastre che crescono sul terreno, sia nel bosco che nei
prati. Molto probabilmente abbiamo trovato delle Vescie! E sono proprio le Vescie la specie scelta da Stefano Beltrami in “funghi ..di stagione

Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, RCS 2017 è la recensione scelta da Orville Pelatti per parlare di libri di Montagna per la rubrica “i biblioteCAI consigliano“. L’autore percorre circa 8.000 chilometri di strade, mulattiere, carrarecce, sentieri mettendo a nudo una Italia per lo più sconosciuta e dimenticata. Lungo il suo percorso dà voce a escursionisti, boscaioli, cartografi, poeti e musicisti, forestali, monaci e preti, pastori, apicoltori, scalatori, da ascoltare attorno ad un fuoco, davanti ad una grappa o una bottiglia di vino, complice la pioggia, il vento, il silenzio, la solitudine.

La rubica “oltre lo spit ” di Giulia di Bari ci porta in Piemonte. La Val D’Ossola è sicuramente una delle mete più belle se desiderate cimentarvi in uno stile di arrampicata diverso da quello a cui siamo abituati sulle pareti di arenaria
dell’Emilia o di calcare delle regioni più vicine. Qui domina un’arrampicata tecnica fatta di spalmi, tacche e fessure su uno gneiss (ortogneiss) aderente e affidabile.

zaino in spalla – cammino dei fari

Riguardo

Giornalista presso Rai - Radiotelevisione Italiana