25 Giugno – “Tre in Uno” i Sentieri della Rosa Canina

25 Giugno – “Tre in Uno” i Sentieri della Rosa Canina

Domenica 25 giugno 2023
TRE IN UNO: Sentiero dei Due Ponti – Sentiero della Grottaccia – Via Vecchia di Casoni Sant’Andrea
Accompagnano: Olivetta Daolio 353 4416339, Luca Tondelli, Edi Forghieri

  • Ritrovo: ore 6:00 Parcheggio Piscine Comunali (o stazione autobus di via Peruzzi, con bus se raggiungiamo un numero di 27/30 persone)
  • Partenza: ore 6:15
  • Percorso escursionistico: parte e si chiude ad anello a Pievepelago (750m), passando per Fosso Campitello, Roccapelago, Casoni, Sant’Andrea Pelago
  • Lunghezza percorso: 13/14 km circa
  • Dislivello in salita: mt. 600 circa, altitudine. max 1210 m, min 750 m
  • Tempo di percorrenza: 5 ore circa escluso le soste
  • Livello di difficoltà: E con qualche tratto EE
  • Pranzo: al sacco
  • Cartografia: Stralcio dalla Carta Escursionistica Alto Appennino Modenese 1:25000
  • Abbigliamento e attrezzatura: Abbigliamento da escursionismo primaverile/ estivo (maglietta, felpa, calzini alti e pantaloni lunghi antizecca, leggera giacca antivento), scarponcini da trekking con suola scolpita, cappellino, occhiali da sole, minimo 1 litro di acqua, snack e pranzo al sacco, una torcia male non fa mai.
  • Contributo di partecipazione: 5€ soci CAI
  • Prenotazioni: Online compilando il modulo a fine articolo

Descrizione del percorso

Dal piazzale Don Luigi Bernardi risaliamo verso il centro del paese (c’è un’ottima pasticceria per la colazione), raggiungiamo il camping Rio Verde, lo lasciamo a destra, seguiamo le indicazioni e i segnavia bianco celeste e imbocchiamo il Sentiero dei Due Ponti che costeggia la riva sinistra del torrente Perticara. Sottopassiamo il ponte Battistella, raggiungiamo un tratto di roccette scoscese con alcuni gradini che superiamo con l’aiuto di una corda. Continuiamo a costeggiare il Perticara con alcuni saliscendi per circa 500 metri, poi il sentiero sale ripido in un bosco di querce, si prosegue scendendo, poi attraversando un terreno scoglioso e friabile si giunge al culmine di una cresta con un bel colpo d’occhio su Roccapelago. Si ritorna di nuovo sul bordo del Perticara. Affrontiamo ancora un tratto esposto che richiede attenzione e prudenza.

Raggiungiamo una sorgente che forma delle pozze dove fanno il bagno i cinghiali. A circa 5 km dalla partenza, in prossimità del fosso di Campitello troviamo a destra le indicazioni per Roccapelago e il Sentiero della Grottaccia che percorreremo interamente fino a Casoni. A Roccapelago (1095 m.) è possibile una sosta sia per una merenda che per una visita al castello e al Museo delle Mummie.

E’ anche possibile, da Roccapelago, accorciare il percorso e rientrare a Pievepelago tra muri a secco, sulla Via Vecchia di Rocca, una storica mulattiera.

Il percorso originale continua in salita verso il punto panoramico della Grottaccia, il punto più alto dell’intero percorso, da cui si gode una bella vista sul Cimone, posto a 1200m circa. Si prosegue verso Casoni dove su uno slargo ha sede il Circolo “La Bsigola”. A destra parte la Via Vecchia, segnalata sempre con segnavia bianco celeste. La imbocchiamo in discesa passando per le borgate di Casa Stefanini prima (sulla sinistra Palazzo Stefanini) e di Casa Lorenzoni poi (bella maestà sulla destra). Con un tratto della nuova via Comunale raggiungiamo Pian Grande, su asfalto per un centinaio di metri. Riprendiamo la via Vecchia, scendiamo sull’antico lastricato e incontriamo due dimore storiche, prima a destra, Villa Lavarino, sede durante l’ultima guerra del comando tedesco di zona, e poco dopo, a sinistra Villa Dori, maestosa e un po’ inquietante costruzione in bozze di pietra squadrata. Con una scalinata giungiamo a Sant’Andrea dove ci accoglie all’ingresso in paese una bella fontana con lavatoio. Di fronte si staglia la sagoma dell’antica Torre, ora pacifico campanile, residuo del borgo fortificato. Tenendo a destra l’Oratorio San Rocco scendiamo su massicciata per l’antica Via Pradorio, poi di nuovo su Via Vecchia a destra. Scendiamo passando di fronte alla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea (se è aperta si può ammirare un bel soffitto ligneo del ‘700. Sempre seguendo i segnavia bianco celeste imbocchiamo una carrareccia sterrata che scende dritta, lasciamo a destra l’edificio del CADMI, e dopo circa 200 metri siamo su via Maldella e infine al parcheggio Don Luigi Bernardi dove finisce il nostro percorso.


I Sentieri della Rosa Canina

E’ una rete di sentieri che collega tutte le frazioni del comune di Pievepelago, per una lunghezza totale di circa 40 km, integrandosi con la sentieristica esistente e le vecchie strade comunali di Roccapelago, di Sant’Andrea e di Casoni. Da qualche anno alcuni volontari, partendo dal borgo fantasma di Casa Paretto e dalla ristrutturazione del suo oratorio, hanno fatto riemergere dall’oblio e resi percorribili sentieri che collegavano paesi e borghi, un tempo percorsi da contadini, pastori, boscaioli e carbonai. La caratteristica di questi percorsi è di svilupparsi ad una media altitudine e quindi di essere fruibili per gran parte dell’anno.


La Rosa Canina

E’ la specie di rosa spontanea più comune in Italia, chiamata anche rosa di macchia o rosa selvatica, molto frequente nelle siepi e ai margini dei boschi, chiamata anche “paterlenga” nelle parlate locali. Nel linguaggio dei fiori la Rosa Canina ha un significato ambivalente, da un lato simboleggia delicatezza e piacere, dall’altro sofferenza e dolore fisico, unisce quindi il piacere di godersi la natura e le sue bellezze e un po’ di sana fatica, il piccolo prezzo da pagare.


Pievepelago 

(testo di Paolo Cervigni) Il paese sorge alla confluenza fra le valli dello Scoltenna e del Perticara solcate dalle importanti vie di valico che arrivano dalla Toscana attraverso il passo delle Radici e dell’Abetone e che di qui si diramano verso Barigazzo con la via Giardini e in direzione di Sestola con la S.S. delle Radici. Il nome sicuramente deriva da una chiesa costruita nella zona del “pelagus” cioè un bacino idrico probabilmente creatosi in zona per effetto delle numerose frane che nel corso dei secoli hanno occluso lo Scoltenna creando temporanei specchi d’acqua e impaludamenti. La parte più vecchia del borgo si è sviluppata tra lo Scoltenna e il Torrente Grosso, superato da un bel ponte ottocentesco a più arcate sulla strada che conduce a Sestola. Qui sorgono edifici del seisettecento e la chiesa parrocchiale dell’Assunta della fine dell’800, realizzata su disegno di Cesare Costa nativo di Pieve. Bella la facciata in pietre squadrate che termina con un alto timpano come pure l’interno a tre navate di uguale altezza, slanciate ed eleganti. Sulla strada che porta a Sestola, il ponte della Fola attraversa il torrente con due arcate diseguali a schiena d’asinoo, massiccia ed elegante costruzione medioevale probabilmente realizzata nel XIV secolo.Altri ponti di rilievo sono quelli ottocenteschi della Battistella all’uscita del paese sul Perticara e quello di Modino che attraversa il torrente Tagliole, entrambi sulla via Giardini. La via Giardini, aperta alla fine del settecento per collegare Modena a Pistoia e che nel centro di Pieve fa segnare il centesimo chilometro dalla città toscana, ha tolto l’alto Frignano dall’isolamento a cui era stato relegato da secoli.


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